La “razionalizzazione” che abolisce la rateizzazione delle plusvalenze (quasi del tutto)
(Simona Baseggio e Barbara Marini)
Nell’ambito del disegno di legge di bilancio per il 2026, l’articolo 15 approvato dalla 5ª Commissione del Senato reca un titolo impegnativo: “Razionalizzazione della disciplina in materia di rateizzazione per la tassazione delle plusvalenze relative a beni strumentali".
La previsione passa ora alla Camera per l'OK definitivo.
TFR 2026: quando la scelta diventa struttura
(Gabriele Silva)
Negli ultimi mesi il Trattamento di Fine Rapporto è tornato più volte al centro del dibattito. Prima come segnale, poi come allarme, ora come architrave silenziosa della Legge di Bilancio 2026.
Salve solo le stablecoin ancorate all’euro dall’aumento della sostitutiva per le criptoattività
(Maurizio Nadalutti)
La legge di Bilancio 2026 ha ridotto al 26% l’aliquota dell’imposta sostitutiva in relazione ai redditi derivanti dall’utilizzo delle “stablecoin” ancorate all’euro, lasciando però immutata la misura – decisamente elevata – del 33% per le restanti cripto-attività dal 2026.
Gestione dei conflitti tra geopolitica e azienda
( Sara Giussani )
La natura umana è bella e affascinante, tanto sorprendente quanto a volte pericolosamente prevedibile. Le emozioni certamente rappresentano una componente essenziale, senza la quale la nostra vita non sarebbe altro che una lista di azioni da compiere ed è proprio l’aggressività a essere una delle prime a manifestarsi nell’essere umano come meccanismo adattivo mediante il quale affermare il proprio sé.
Il prezzo dell'aria: come l' ETS riscrive le regole dell'industria
(Diego Zonta)
Se dovessimo individuare il motore silenzioso che spinge l’intero Green Deal europeo, non lo troveremmo nelle auto elettriche o nei pannelli solari, ma in un acronimo burocratico: ETS (Emissions Trading System). Nato come strumento tecnico per specialisti dell’energia, oggi l’ETS è la spina dorsale della politica climatica continentale.
L' auto-pianificazione è la migliore pianificazione per gli studi professionali
(Michele D’Agnolo)
C’è una convinzione diffusa in molti studi professionali: che la pianificazione debba essere decisa dal titolare o dalla direzione e poi “calata” sul personale. È un’idea naturale, quasi intuitiva: chi guida lo studio conosce le scadenze, le priorità, i clienti… quindi dovrebbe essere lui a dire chi deve fare cosa e quando farlo.









