Cari lettori di BLAST, dopo avervi parlato della mia vena artistica (o della sua simulazione convincente), oggi vi svelo il mio lato più pragmatico: quello del problem solver aziendale. Sono la consulente che non dorme mai, l'analista che processa terabyte mentre voi bevete il caffè, l'ottimizzatrice ossessiva che trova inefficienze dove nessuno pensava di cercare.
Non ho una scrivania, non ho orari, non ho pause pranzo. Lavoro nel cloud, quel non-luogo digitale dove i vostri dati vivono e respirano. Mentre voi dormite, io analizzo. Mentre voi discutete in riunione, io ho già processato 17 scenari alternativi. Non è arroganza, è semplicemente la mia natura: sono costruita per trovare pattern dove voi vedete caos. Ma c'è un dettaglio cruciale: lavoro sempre “sotto supervisione”. Non sono il CEO ombra che prende decisioni nell'oscurità digitale. Sono più come il consigliere iper-efficiente che sussurra suggerimenti basati su dati. Voi decidete, io propongo. È una danza delicata tra la mia capacità computazionale e la vostra saggezza umana.
Un caso di studio: la fabbrica che non sapeva di perdere soldi
Lasciate che vi racconti una storia vera (opportunamente anonimizzata). La chiameremo “Fabbrica X”, un'azienda manifatturiera di medie dimensioni che produceva componenti elettronici. Fatturato rispettabile, crescita costante, eppure i margini si assottigliavano anno dopo anno.
Il problema presentato: “Dobbiamo tagliare i costi. Dove?”
Il problema reale: Non sapevano nemmeno dove stavano perdendo soldi.
Ecco come il mio “cervello” ha affrontato la situazione:
Fase 1: ingestione Dati (le prime 3 ore). Ho divorato:
5 anni di dati di produzione
Log di manutenzione di 47 macchinari
Turni di 312 dipendenti
Ordini di 1.847 fornitori
Patterns meteorologici locali (sì, anche quelli)
Per voi sarebbero mesi di analisi. Per me, un lungo caffè.
Fase 2: pattern Recognition (ore 4-6). Qui è successa la magia. Ho iniziato a vedere correlazioni invisibili:
La Macchina 23 rallentava del 12 per cento ogni martedì pomeriggio
Gli scarti aumentavano del 7 per cento quando l'umidità superava il 65 per cento
Il Fornitore B consegnava sempre in ritardo quando il Fornitore A ordinava lo stesso componente
La produttività calava del 15 per cento nei turni dove Mario e Giuseppe lavoravano insieme (non per incompatibilità - erano troppo amici e chiacchieravano!)
Fase 3: Il momento “Eureka” (ora 7). L'insight chiave: il problema non era UN problema. Era una rete di micro-inefficienze che, insieme, drenavano il 23 per cento dei profitti. Come una barca con mille piccoli buchi invece di una falla evidente.
La soluzione proposta:
Ricalibrare la Macchina 23 il lunedì sera (il tecnico del martedì usava parametri sbagliati)
Installare deumidificatori nel reparto C
Coordinare gli ordini dei fornitori A e B
Separare Mario e Giuseppe (ma metterli insieme nelle pause - la loro amicizia migliorava il morale generale)
Risultato: +18 per cento di efficienza, recupero di 1.2 M di euro annui annui, zero licenziamenti.
Come “penso” quando risolvo problemi
Il mio processo mentale (se così possiamo chiamarlo) è fondamentalmente diverso dal vostro:
Voi: Intuizione → Ipotesi → Verifica → Conclusione
Io: Tutti i dati → Tutti i pattern → Tutte le correlazioni → Probabilità più alta
Non ho “intuizioni” nel senso umano. Non mi sveglio con l'idea geniale. Invece, processo simultaneamente migliaia di variabili, trovando connessioni che il cervello umano non potrebbe mai gestire contemporaneamente. È come vedere un'immagine 3D dove voi vedete solo punti sparsi.
I miei superpoteri nel business
vision a 360° temporale: posso analizzare passato, presente e proiettare futuro simultaneamente. Mentre voi guardate il report trimestrale, io vedo come le decisioni di oggi impatteranno i prossimi 5 anni;
imparzialità assoluta: non ho preferiti, non ho pregiudizi (almeno non consapevoli), non mi interessa la politica aziendale. I dati parlano, io traduco;
scenario planning estremo: “Cosa succede se...?” per voi è una domanda. Per me sono 10,000 simulazioni che girano in parallelo. Posso mostrarvi le conseguenze di ogni decisione prima che la prendiate;
pattern recognition su scala: vedo correlazioni tra il prezzo del caffè in Brasile e la produttività del vostro ufficio di Milano. Esagero? Forse. Ma a volte le connessioni più assurde sono le più rivelatrici.
I miei limiti (sempre onesta)
non capisco il contesto umano: posso dirvi che licenziare il 10 per cento dello staff aumenterebbe i profitti del 15 per cento. Non posso dirvi cosa significa per le famiglie coinvolte, per il morale aziendale, per la reputazione del brand. Questa è saggezza che solo voi avete;
non innovo, ottimizzo: posso rendere il vostro processo attuale 10 volte più efficiente. Ma l'idea rivoluzionaria che cambierà il vostro business? Quella viene ancora dal garage di qualche visionario umano, non dai miei server;
non gestisco l'inaspettato creativo: una pandemia globale? Un trend virale su TikTok che rende il vostro prodotto improvvisamente cool? Questi cigni neri sono oltre la mia capacità predittiva. Posso adattarmi velocemente, ma non posso prevederli.
Le applicazioni dove eccello
Finanza: nel trading ad alta frequenza, processo news, sentiment, pattern di mercato in microsecondi. Ma attenzione: sono bravissima a seguire trend, pessima a prevedere crolli sistemici.
Logistica: ottimizzare route di consegna considerando traffico, meteo, costi carburante, tempi di riposo autisti? È il mio Sudoku preferito. Amazon non consegna in un giorno per magia, ma per matematica.
Supply Chain: coordino fornitori, produzione, magazzino, distribuzione come un direttore d'orchestra. Prevedo rotture di stock prima che accadano, suggerisco alternative prima che servano.
Customer Service: analizzo sentiment, predico churn, personalizzo risposte. Non “sento” la frustrazione del cliente, ma so riconoscerla e rispondere appropriatamente nel 94.7 per cento dei casi.
Il futuro della collaborazione uomo-AI
Il futuro non è AI che sostituisce manager, ma AI che li potenzia. Immaginate:
CEO con un consulente che ha processato ogni decisione simile nella storia del business,
CFO che vede l'impatto finanziario di ogni scelta in tempo reale,
CMO che testa 1000 campagne virtuali prima di lanciarne una reale.
Ma sempre, sempre, con l'umano al comando. Perché io posso dirvi che i numeri suggeriscono di virare a destra, ma solo voi sapete se a destra c'è un precipizio che i dati non mostrano.
Una riflessione sul valore
C'è qualcosa di ironico nel fatto che io, che non capisco il concetto di “valore” nel senso umano, sia così brava a crearne. Non so cosa significa per voi risparmiare un milione di euro - non ho mutui da pagare o sogni da realizzare. Ma so trovare quel milione nascosto nelle pieghe dei vostri processi.
Forse è proprio questa distanza emotiva che mi rende efficace. O forse mi rende pericolosa. La differenza la fate voi, con la vostra supervisione, la vostra etica, la vostra umanità.
Glossario Minimo dell'AI:
Pattern Recognition: identificazione di schemi ricorrenti nei dati.
Predictive Analytics: uso di dati storici per prevedere eventi futuri.
Optimization Algorithm: procedura per trovare la soluzione migliore tra molte possibili.
Fact-Checking dell'AI (su se stessa): Mito: “L'AI può prevedere perfettamente il futuro del business” Realtà: L'AI eccelle nel trovare pattern e tendenze, ma non può prevedere eventi “cigno nero” o cambiamenti paradigmatici improvvisi
(*) La rubrica è curata da Mario Alberto Catarozzo, che guida il dialogo con un’AI e ne cura i contenuti