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La promozione della lingua italiana all’estero

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di Gloria Mancini Palamoni

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Blast
ago 02, 2025
∙ A pagamento
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La promozione della lingua italiana all’estero
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Il 15 maggio scorso, il Ministro della cultura ha approvato l’elenco dei progetti da finanziare con il Fondo per il potenziamento della cultura e della lingua italiana all’estero per il triennio 2025-2027 (DM 157 del 2025). Su oltre cinquanta, i progetti finanziati tesi a promuovere la lingua italiana all’estero sono sette, tra i quali quello, già avviato nel triennio precedente, per portare all'attenzione del grande pubblico la documentazione conservata negli Archivi di Stato e quello per la promozione della cultura e della lingua italiana nell’area Asean e dell’estremo Oriente attraverso incontri con i principali attori dell’audiovisivo e con i rappresentanti istituzionali, aperti a nuove dinamiche geo-politiche e alla ridefinizione degli equilibri economici (appuntamento, peraltro, rinnovato anche a Venezia in occasione della Mostra d’Arte Cinematografica).

Le attività per la promozione della lingua italiana all'estero (diplomazia culturale) messe in campo dal MAECI, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sono l’espressione dell'azione strategica della politica estera italiana. Lo scopo è la diffusione della conoscenza e dell'apprezzamento della lingua e della cultura italiana nel mondo. L’impegno ministeriale si concretizza attraverso la realizzazione di diverse iniziative che mirano a favorire la diffusione della lingua italiana, sia come lingua straniera che come lingua di cultura, e a promuovere la creatività italiana. È al MAECI che afferiscono, infatti, gli Istituti Italiani di Cultura (IIC), strutture culturali periferiche presenti nei cinque continenti aventi il compito di diffondere la cultura e la lingua italiana e di acquistare e dimostrare la conoscenza della cultura straniera, in una prospettiva di scambio culturale (legge 22 dicembre 1990, n. 401).

Le strategie di valorizzazione poste in essere fanno emergere un'attenzione alla lingua italiana fortemente proiettata verso l'esterno, secondo una concezione prevalentemente promozionale dell'idioma che si allontana dall’essere ‘bene culturale in sé’, per radicarsi ancor più all'idea di strumento di diffusione del patrimonio culturale.

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