Il Metaverso è un universo digitale immersivo in cui gli utenti possono interagire attraverso avatar, esplorare ambienti virtuali, acquistare beni digitali e partecipare a esperienze interattive.
Inizialmente il Metaverso ha guadagnato popolarità grazie all’adozione da parte di grandi aziende tecnologiche, all’integrazione con la blockchain e alla (iniziale) crescita del mercato degli NFT. Tuttavia, dopo un boom tra il 2021 e il 2022, l’interesse si è affievolito, con molte aziende che hanno ridimensionato i propri investimenti in questo settore. Nonostante ciò, il Metaverso continua a essere una frontiera di innovazione e sperimentazione.
Negli Stati Uniti attualmente non esiste una normativa specifica che regolamenti il Metaverso in modo unitario. Tuttavia, diverse aree legislative influenzano direttamente gli aspetti operativi e legali del Metaverso, tra cui la moderazione dei contenuti, la privacy e la concorrenza sleale.
Di fatto le realtà virtuali del Metaverso devono affrontare le stesse sfide delle piattaforme online tradizionali per garantire che i contenuti generati dagli utenti rispettino le normative vigenti. La raccolta e l’utilizzo dei dati personali sono soggetti a leggi federali e statali sulla privacy, mentre le autorità antitrust monitorano le operazioni delle grandi aziende tecnologiche per garantire un mercato equo.
Mentre l'Unione Europea sta lavorando a una proposta di regolamento specifico sul Metaverso, negli Stati Uniti l'approccio resta frammentato e basato sull’applicazione delle leggi esistenti.
Nel frattempo DTTM Operations, una società di proprietà di Donald Trump, ha recentemente depositato marchi per un Metaverso e un marketplace NFT sotto il brand "TRUMP". La richiesta, inviata il 24 febbraio 2025 all’USPTO, dimostra l’intenzione di Trump di entrare ufficialmente nel settore digitale con beni virtuali e servizi esclusivi a suo marchio. L’iniziativa prevede un ecosistema virtuale in cui gli utenti potranno acquistare abbigliamento, accessori virtuali e persino cenare in un ristorante digitale a marchio Trump. Saranno disponibili esperienze virtuali come simulazioni di trasporto e visite guidate in hotel di lusso e sedi governative, oltre a programmi di formazione in vari ambiti professionali. Il progetto includerà anche un marketplace NFT, dedicato esclusivamente a contenuti autorizzati e legati al brand Trump.
Come si è riportato, dopo il forte slancio iniziale, il settore degli NFT e del Metaverso ha subito un forte rallentamento, con una diminuzione dell’entusiasmo degli investitori e della speculazione sugli asset digitali. Tuttavia, il coinvolgimento di Trump potrebbe rappresentare una spinta significativa per riaccendere l’interesse verso questi settori, soprattutto tra i suoi sostenitori e gli investitori affini alla sua visione.
Parallelamente al Metaverso, Trump sta lavorando per posizionare gli Stati Uniti come leader mondiale nel settore delle criptovalute, sfruttandone il potenziale per stimolare la crescita economica e l’innovazione tecnologica. Il suo progetto crittografico ha già generato enormi profitti: il lancio del memecoin $TRUMP ha portato a guadagni per almeno 350 milioni di dollari. Secondo un’analisi del Financial Times, i portafogli digitali delle entità coinvolte hanno guadagnato questa cifra nelle tre settimane successive al lancio del token, avvenuto a gennaio 2025. Gran parte dei ricavi, circa 314 milioni di dollari, proviene direttamente dalla vendita dei token sulla blockchain Solana, mentre altri 36 milioni derivano da commissioni per la fornitura di liquidità al mercato. Inoltre, ulteriori profitti potrebbero essere stati generati attraverso la vendita di token su borse di criptovalute come Binance.
Non per nulla il 7 marzo scorso si è tenuto il primo Crypto Summit della Casa Bianca, un evento che ha riunito leader del settore blockchain per discutere regolamentazione, sicurezza e adozione della blockchain nel governo. Trump ha aperto il summit nella State Dining Room, ribadendo la sua visione di rendere gli Stati Uniti la “capitale mondiale delle criptovalute”. Sempre Trump ha sottolineato che gli USA detengono già circa 200.000 bitcoin, sequestrati in procedimenti legali, e ha criticato l’amministrazione Biden per averne venduti alcuni in passato. Ha dichiarato: “non venderemo mai i nostri bitcoin”, paragonando la riserva a una risorsa strategica nazionale.
Al centro delle discussioni c’è stato l’ordine esecutivo firmato il 6 marzo per creare una riserva strategica di bitcoin. Sebbene non siano stati definiti dettagli operativi chiari su custodia o eventuali acquisti futuri, Trump e David Sacks, nominato “Crypto Czar”, hanno confermato che il governo esplorerà metodi “budget-neutrali” per aumentare le scorte di bitcoin. Non è stato chiarito se altre criptovalute, come XRP o Solana, saranno incluse, nonostante alcune speculazioni precedenti.
Durante una tavola rotonda, leader del settore come Brian Armstrong (Coinbase), Michael Saylor (MicroStrategy), Brad Garlinghouse (Ripple) e altri, tra cui i gemelli Winklevoss, Sergey Nazarov di Chainlink e Vlad Tenev di Robinhood, hanno discusso con Trump e funzionari come il Segretario al Tesoro Scott Bessent. L’obiettivo principale è stato quello di delineare un quadro normativo più chiaro, ponendo fine all’approccio repressivo della SEC durante l’era Biden e valutando possibili legislazioni su stablecoin e incentivi per l’innovazione blockchain.
L’evento è stato percepito come celebrativo, con molti partecipanti che hanno espresso entusiasmo sui social. Il mercato, nel frattempo, non ha reagito in modo significativo: bitcoin, che oscillava tra gli 86.000 e i 90.000 dollari prima del summit, non ha registrato variazioni drastiche, segno che gli investitori sono in attesa di sviluppi concreti.
Il summit sembra più un primo passo simbolico che un momento decisivo per il settore. Trump ha promesso di accelerare le riforme entro agosto 2025, ma molte delle decisioni, come la gestione della riserva o l’introduzione di leggi specifiche, richiedono il coinvolgimento del Congresso, lasciando aperte molte incertezze. In sintesi, l’evento ha rappresentato un forte segnale di sostegno al settore cripto da parte dell’amministrazione Trump, con particolare attenzione alla riserva strategica di bitcoin e a un cambio di approccio normativo, pur senza dettagli operativi immediati. L’“industria” delle criptovalute e delle realtà virtuali ora guarda ai prossimi passi legislativi con interesse crescente.