Superbonus ai titoli di coda, confermati gli sconti al 50 per cento e 36 per cento per i bonus “storici”
di Stefania Duzzi
Il 2026 dovrebbe essere l’anno della normalizzazione per i bonus edilizi. Dopo un quinquennio segnato da corse contro il tempo, modifiche in corsa e tensioni di bilancio, il Governo sembra voglia archiviare definitivamente l’epoca del Superbonus e delle agevolazioni straordinarie, riportando il sistema degli incentivi su binari più “ordinari”.
In sostanza, con il Ddl di Bilancio 2026 le detrazioni “classiche” per ristrutturazioni, risparmio energetico e sicurezza sismica vengono prorogate di un anno alle aliquote del 50 per cento e 36 per cento, mentre scompaiono dal panorama il bonus barriere architettoniche al 75 per cento e il Superbonus.
Cala il sipario sui maxi sconti: la fine del Superbonus
Dopo il debutto a metà 2020 che ha alimentato un mercato vivace e al contempo distorto per la continua altalena di modifiche, il Superbonus chiude il suo ciclo alla fine del 2025. La maxi agevolazione non sarà riproposta per nuovi interventi.
Restano attive solo alcune eccezioni: il 110 per cento continuerà a essere riconosciuto nel 2026 per gli interventi di ricostruzione nei territori colpiti dai terremoti in Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, purché la richiesta sia stata presentata entro il 30 marzo 2024.
Detrazioni al 50 per cento e 36 per cento: un anno in più prima del taglio
Il Ddl Bilancio 2026 conferma l’attuale regime di detrazioni per un altro anno, rinviando al 2027 la riduzione già programmata.
In concreto:
50 per cento di detrazione per chi sostiene spese su un immobile di proprietà o altro diritto reale destinato ad abitazione principale;
36 per cento per tutti gli altri casi (seconda casa, locatario, familiare convivente).
Il sistema resta articolato su tre principali agevolazioni con detrazione ripartita in 10 quote annuali:
bonus ristrutturazioni, per lavori di recupero del patrimonio edilizio il cui tetto massimo di spesa è pari ad Euro 96.000;
ecobonus, per interventi di efficientamento energetico con una spesa massima agevolabile differenziata in base all’intervento;
sismabonus, per opere di miglioramento antisismico, anche in versione “acquisti” con limite massimo di spesa Euro 96.000,00.
Bonus mobili confermato anche nel 2026
Resiste anche il bonus mobili ed elettrodomestici, confermato con una detrazione del 50 per cento su una spesa massima di 5.000 euro.
L’agevolazione spetta solo a chi effettua lavori di recupero del patrimonio edilizio iniziati dal 1° gennaio 2025. Il beneficio non distingue tra prima e seconda casa e resta fruibile in dieci rate annuali di pari importo.
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