Successione ereditaria: la differenza tra eredi legittimi e legittimari.
di Paolo Gaeta e Chiara Pascale
Chi eredita quando manca il testamento? E cosa succede se un figlio o il coniuge vengono esclusi? Quando una persona viene a mancare, si apre automaticamente la successione ereditaria: un momento in cui il diritto incontra la vita concreta delle famiglie. Ma chi eredita? La legge distingue tra eredi legittimi, che subentrano in mancanza di testamento, e legittimari, ai quali spetta comunque una parte “riservata” del patrimonio, anche contro la volontà del defunto. Capire questa differenza è essenziale per evitare contenziosi e tutelare i propri diritti successori.
L’apertura della successione avviene automaticamente al momento e nel luogo della morte del de cuius (articolo 456 c.c.) e rappresenta il punto di partenza per comprendere chi siano i soggetti chiamati all’eredità (ovvero i potenziali eredi) e se questi intendano accettarla o rinunciarvi.
In tale contesto assume, innanzitutto, rilievo fondamentale la circostanza che il defunto abbia o meno redatto testamento, in quanto in caso affermativo la successione sarà regolata per mezzo delle disposizioni in esso contenute (salvo il rispetto della quota di riserva spettante agli eredi legittimari, di cui si dirà in seguito), mentre, in caso contrario, sarà la legge a determinare chi siano gli eredi e quali siano le quote spettanti a ciascuno di essi.
Tanto premesso, preme chiarire soprattutto la differenza esistente tra eredi legittimi ed eredi legittimari, nonché i mezzi di tutela previsti dal nostro ordinamento giuridico a favore di questi ultimi.
Eredi legittimi ed eredi legittimari
Gli eredi legittimi sono coloro che ricevono l’eredità in assenza di testamento e vengono individuati sulla base di quanto disposto dalla legge (articoli 565 c.c. e ss.), mentre gli eredi legittimari sono coloro che hanno sempre diritto ad una determinata quota (cd. legittima o riserva) del patrimonio del defunto, che non può in alcun modo essere lesa, né tramite testamento, né tramite donazioni compiute in vita dal de cuius; per tale ragione la legge prevede a loro tutela una specifica azione giudiziaria denominata azione di riduzione, che è, per l’appunto, diretta alla riduzione delle donazioni e delle disposizioni testamentarie lesive della quota di riserva.
Chi sono i legittimari?
L’articolo 536 c.c. elenca in modo tassativo i legittimari: il coniuge, i figli e, in mancanza di questi, gli ascendenti.
Sono, in sostanza, coloro che la legge riconosce come “nucleo intangibile” della famiglia, a cui il defunto non può negare una parte del proprio patrimonio.
Chi sono gli eredi legittimi?
Per l’individuazione degli eredi legittimi, viceversa, assume rilievo preminente la presenza o meno della prole (l’entità della cui quota varia in base al numero dei figli), incidendo quest’ultima, sia sulla quantificazione della quota di eredità spettante al coniuge (l’intero, la metà o 1/3, a seconda che i figli siano nessuno, uno o più di uno), che sulla possibilità per gli ascendenti ed i collaterali di succedere.
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