SPILLI TRIBUTARI - Nuovi Testi Unici: aspettando Godot (fino al 2027)
di Simona Baseggio e Barbara Marini
Se Samuel Beckett fosse nato in Italia e avesse fatto il fiscalista, non avrebbe scritto “Aspettando Godot”. Avrebbe scritto “Aspettando i Testi Unici”.
In Italia, infatti, la proroga non è un semplice slittamento temporale, ma l’unica vera forma di stabilità normativa. La conferma arriva puntuale dal “solito” decreto Milleproroghe, approvato la scorsa settimana: l’efficacia dei nuovi Testi Unici - il fiore all’occhiello della riforma fiscale - slitta ancora. Questa volta la lancetta si sposta direttamente al 1° gennaio 2027.
Doveva essere la grande operazione di pulizia, il riordino organico per abrogare le norme “non più attuali” e incompatibili. Invece, paradossalmente, la semplificazione è diventata così complessa da richiedere anni solo per essere “accesa”.
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