Un “sistema” rappresenta un tutto organico, formato da un insieme di elementi connessi tra loro che ne consentono una funzionalità unitaria.
L’etimologia della parola ha origine dal tardo latino systema, in greco σύστημα “riunione, complesso”.
Intuitivamente, il termine si ricollega alla meccanica in riferimento a quei complessi di strumenti o meccanismi con finalità tecniche, ma anche alla fisica e all’elettronica o ad un’infinità di altri settori tecnologici nel cui campo di applicazione interviene la matematica.
Nondimeno, questa parola è riscontrabile in ambito medico - basti pensare all’anatomia - ed ecco che vengono alla mente il “sistema” cardiocircolatorio, cardiovascolare, nervoso e via dicendo.
Ma la scienza può fare riferimento ad un “sistema” anche in seno alla botanica ed alla chimica nonché all’astronomia, magari alludendo al “sistema” solare; inoltre ritroviamo facilmente il termine nei campi del diritto e dell’economia.
Nello sport, in particolare nel calcio, si trova il nesso con una organizzazione del gioco, al fine di migliorarne la prestazione; ed anche nei giochi basati su pronostico, spesso vi è il ricorso ad un “sistema” che utilizza metodi statistici.
Studiando la filosofia, già in epoca antica possiamo rilevare la concezione di “sistema” come organizzazione, come insieme di elementi interconnessi; mentre Kant, successivamente, lo indica come “l’unità di molteplici conoscenze raccolte sotto un’unica idea”.
La parola trova un senso proprio, anche nella musica, per delineare l’insieme di rapporti che collegano gli elementi di un dato linguaggio musicale, così come la sua codificazione teorica (“sistema” musicale dodecafonico, “sistema” musicale tonale, ecc.).
Se, quindi, questa parola può interessare ulteriormente l’istruzione, la politologia e le scienze sociali, più difficile risulta la sua collocazione in relazione all’oceano.
L’Ocean Literacy o “alfabetizzazione oceanica” si propone di educare alla comprensione dell’influenza umana sull’esistenza dell’oceano e dell’influenza che quest’ultimo ha sugli esseri umani. Conoscere il mare, attraverso principi essenziali e concetti fondamentali, diverrebbe l’obiettivo principale.
Nel suo ambito di studio, l’oceano è infatti visto come il grande “sistema” interconnesso che ricopre almeno il 70 per cento della superficie del globo terrestre. Tale enorme distesa di acqua salata, con le sue molteplici caratteristiche, risulta preminente nel mantenimento della vita dell’intero pianeta. È certamente da lì che proviene più della metà dell’ossigeno che respiriamo ed è sempre lì, mediante l’incessante lavoro di alghe e mangrovie, che viene assorbita gran parte dell’anidride carbonica prodotta dalle attività umane.
Oltre ad avere un’influenza fondamentale anche in relazione al clima e al tempo atmosferico, la sua presenza modella continuamente la morfologia e le caratteristiche della terra.
L’oceano, dunque, identificato come un “sistema” dalle indispensabili peculiarità, andrebbe compreso e studiato, proprio attraverso l’Ocean Literacy, già in età scolare. Il fine ultimo dovrebbe essere quello di conoscerne il reale influsso sulla vita umana, trasmettendo così, alle nuove generazioni, l’importanza - e la necessità - di attuare comportamenti consapevoli nell’approccio con l’ambiente marino.
Una nuova sensibilità che sicuramente potrebbe fare la differenza nell’evoluzione delle problematiche, di inquinamento e sfruttamento insostenibile, di quell’incredibile “sistema” che noi chiamiamo oceano.