Sinfonia Algoritmica: come A-Mint armonizza IA e Umanesimo Digitale
di Stefania Duzzi
In risposta alla crescente digitalizzazione della società e all’altrettanto crescente preoccupazione che l'avanzamento tecnologico possa procedere senza un'adeguata considerazione dei valori umani, l’Umanesimo Digitale è quel movimento che ha come finalità quella di riportare l’uomo al centro della discussione sull’innovazione tecnologica.
Il concetto di Umanesimo Digitale vuole ridefinire il rapporto tra uomo e macchina e sottolineare l’unicità dell’uomo e come il ruolo della tecnologia sia quello di aiutarlo ad ampliare le sue capacità.
L’Umanesimo Digitale è la risposta fondamentale nei confronti della crescente ansia maturata verso il dilagare, nei più disparati ambiti, dell’Intelligenza Artificiale.
L’Intelligenza Artificiale, man mano che si sviluppa, suscita spesso, infatti, apprensione e timore. In particolare, i timori derivanti all’Intelligenza Artificiale sono legati alla perdita di controllo, a possibili violazioni in ambito privacy, alla scomparsa dei valori umani oltre che alla sostituzione dei ruoli in ambito lavorativo.
L’Umanesimo Digitale aiuta ad affrontare queste paure portando a comprendere che l’IA imita, ma non possiede la (fondamentale) coscienza, così che l’IA può sì collaborare con l’umano, ma non lo sostituisce.
In tutto questo, occorre rilevare che l'Intelligenza Artificiale inevitabilmente ha rivoluzionato numerosi campi creativi, tra cui quello musicale.
Anche in questo ambito ci si è chiesti se l’Intelligenza Artificiale sia da intendere come una minaccia o, piuttosto, un’opportunità.
Nel 2017 Alex Braga, artista, musicista, produttore e sperimentatore spinto sia dalla convinzione che si dovesse andare oltre alla standardizzazione che stava vivendo la musica sia dalla volontà di realizzare un’intersezione tra tecnologia e arte musicale, si è distinto come innovatore con il suo progetto A-Mint (acronimo di Adaptive Musical Intelligence).
Con tale progetto Alex Braga ha voluto immaginare un futuro in cui l'Intelligenza Artificiale non sostituisce ma amplifica la creatività umana.
In questa visione, l'IA diventa uno strumento di liberazione creativa, consentendo ai musicisti di superare i propri limiti tecnici e concettuali.
Braga sostiene che il vero valore dell'IA nella musica risiede nella sua capacità di sorprendere l'artista stesso, proponendo direzioni inaspettate che stimolano ulteriore creatività. Questo rapporto simbiotico rappresenta, secondo lui, non una minaccia ma un'opportunità per riscoprire e rinnovare l'espressività musicale.
Braga ritiene, inoltre, che l’uomo sia al centro dell’evoluzione tecnologica e il progetto di A-Mint ne è l’espressione più alta incarnando i principi a fondamento dell’Umanesimo Digitale.
Cos'è A-Mint?
A-Mint (Adaptive Musical Intelligence) è un sistema di Intelligenza Artificiale sviluppato da Braga stesso in collaborazione con i professori Francesco Riganti Fulginei e Antonino Laudani dell’Università Roma Tre. Si tratta di un ecosistema di AI adattiva progettato per lavorare decodificando in tempo reale lo stile dell’artista che viene accompagnato nella creazione di tracce alternative, prendendo sostanzialmente parte all'improvvisazione e permettendo nuove forme di creatività musicale e performativa.
Il sistema si basa su reti neurali complesse che analizzano in tempo reale l'input musicale del performer. Ciò che distingue A-Mint da altri sistemi di IA musicale è la sua capacità di adattarsi in tempo reale in quanto elabora istantaneamente l'input musicale e genera risposte che si adattano dinamicamente alle variazioni nell'esecuzione. Inoltre, l’Intelligenza Artificiale è sensibile anche alla bravura del musicista arricchendo in maniera straordinaria l’esecuzione di un buon maestro. Diversamente, genererà suoni poco gradevoli in risposta a scarse capacità e qualità musicali.
Il sistema, inoltre, è in apprendimento continuo in quanto non si limita ad applicare modelli preimpostati, ma continua ad apprendere durante l'esecuzione, evolvendo la sua risposta musicale. Il musicista può ripetere la stessa nota e A-Mint reagisce ogni volta in maniera diversa, dimostrando l’assenza di standardizzazione.
A differenza di molti sistemi, A-Mint, non essendo un software di armonizzazione né un generatore di musica in modo autonomo, preserva l'intenzionalità espressiva del musicista, arricchendola invece di sostituirla.
A-Mint rappresenta una manifestazione pratica dell’Umanesimo Digitale in quanto mantenendo la centralità dell’uomo, in questo caso dell’artista, amplia gli orizzonti dell'espressione musicale e apre nuove possibilità sonore. In questa prospettiva, l'Intelligenza Artificiale non rappresenta la fine della creatività umana nella musica ma piuttosto un nuovo, entusiasmante, capitolo nella sua continua evoluzione.
Conclusioni
La convergenza tra IA e musica, come evidenziato nei progetti di Braga, illustra come la tecnologia possa essere impiegata non solo per innovare, ma anche per preservare e nutrire il patrimonio culturale musicale.
Approcci come quello di Braga suggeriscono che il futuro della musica potrebbe risiedere non nella contrapposizione tra umano e artificiale, ma nella loro armoniosa integrazione.
Questa alleanza rappresenta un modello per ripensare il ruolo della tecnologia nelle arti, non come forza di sostituzione ma come catalizzatore di creatività inclusiva.