Scrollo, ergo non vengo (a casa tua) - Elogio della fame sessuale in un mondo dove abbiamo tutto, tranne la voglia
di Luisa Di Giacomo
C’è stato un tempo – non serve andare troppo lontano, bastano gli anni ’90 – in cui per vedere qualcuno nudo dovevi almeno parlarci. Quattro chiacchiere di prammatica, tanto per fare capire che l’obiettivo non era solo “quello”, ma che sì, in ultima analisi, se fosse capitato, sarebbe stato considerato una felice conclusione di serata.
E per farci l’amore, dovevi “muoverti”. Letteralmente: attraversare la città, aspettare un cenno positivo, guardare un orologio che sembrava non scorrere mai. Dovevi scrivere, corteggiare, restare in bilico tra il desiderio e il rischio di un no.
Oggi invece non ti muovi più. Scrolli. Tocchi uno schermo con il pollice.
E mentre sfili tra fondoschiena perfetti, citazioni pseudo-zen, tutorial per tagliarti i capelli da solo e reel di cani che parlano, ti arriva magari un messaggio da qualcuno che, fino a un attimo prima, desideravi.
Solo che ormai… ti sei distratto. E quel desiderio – piccolo, reale, imperfetto – è già scomparso, schiacciato dal flusso.
“Ti avevo scritto una cosa un po’ spinta, ti va?”
“Sì scusa, l’ho letta, poi sono finito su un video di uno che cucina con la spada laser di Darth Vader e mi sono perso.”
Sì, davvero. Mi sono perso.
Tre parole che oggi descrivono perfettamente lo stato emotivo e sessuale di molti uomini sotto i 40.
E non è un’accusa. È un’evidenza. Scientifica, peraltro, ma per ovvie ragioni di privacy non voglio spingermi oltre.
La generazione che ha tutto ma non ha fame
È successo qualcosa, e non è stato un trauma, una crisi, una guerra. È stato l’effetto sommato dell’abbondanza. L’abbondanza continua, costante, algoritmica.
Abbiamo tutto:
tutti i corpi che vogliamo, subito, filtrati e disponibili;
tutte le chat, le foto, i messaggi, i giochi, le relazioni simulabili;
tutte le app per cercare, tutte le app per non cercare più;
tutte le immagini che avremmo dovuto sudarci… già lì, in HD, a richiesta.
E quando hai tutto – sempre – finisce che non hai più voglia di niente.
L’eros pigro, l’erezione pigra, l’uomo stanco
Non è questione di testosterone o di virilità tossica da abbattere, no. Anzi. Molti dei nuovi uomini sono più gentili, più riflessivi, più attenti. Ma anche più stanchi, più distratti, meno spinti dalla fame.
Perché il desiderio ha bisogno di assenza. Ha bisogno di vuoto. Ha bisogno di un po’ di rischio, di tempo che passa, di “non lo so” che fa battere il cuore.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Blast - Quotidiano di diritto economia fisco e tecnologia per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.