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Diritto

Quando il videogioco racconta il weekend di Serie A: profili giuridici non ovvi tra diritti audiovisivi e creatività

di Roberto Plebani

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Blast
nov 24, 2025
∙ A pagamento

La sovrapposizione tra eventi sportivi, ricostruzioni videoludiche e diffusione sui social network si è trasformata in una questione giuridica di primo piano.

L’ordinanza del Tribunale di Genova del 3 novembre 2025 (R.G. 6776/2025) mostra come, nel bilanciamento tra tutela dei diritti audiovisivi e libertà creativa degli utenti, la soluzione non sia affatto automatica, ma dipenda dalla natura del contenuto pubblicato. La ricostruzione videoludica di un’azione di gioco, infatti, se non riproduce fedelmente l’immagine reale ma se ne discosta nei suoi elementi essenziali, non integra violazione dei diritti esclusivi né necessariamente concorrenza sleale.

La vicenda è semplice nella trama e complessa nella portata. Un utente — in questo caso un docente appassionato di videogiochi — pubblicava sui propri canali social video nei quali ricostruiva alcune azioni salienti delle partite di Serie A utilizzando il videogioco EA Sports FC. La Lega Calcio ha richiesto la rimozione immediata dei contenuti, sostenendo che si trattasse di riproduzioni non autorizzate delle «immagini salienti» tutelate dal decreto legislativo che disciplina i diritti audiovisivi sportivi (D.Lgs. 9/2008) e che tali video, diffusi con tempestività rispetto alla conclusione delle partite, potessero costituire un prodotto alternativo agli highlights ufficiali, incidendo sul valore economico dei diritti concessi ai licenziatari.

Il punto da cui partire è proprio il perimetro normativo delineato dal D.Lgs. 9/2008, che riconosce agli organizzatori delle competizioni una protezione sulle immagini dell’evento, includendo espressamente anche le elaborazioni in grafica animata. In particolare, la normativa attribuisce agli organizzatori diritti esclusivi di riproduzione, trasmissione, distribuzione e comunicazione al pubblico delle immagini dell’evento sportivo, vietando qualsiasi utilizzo non autorizzato che possa incidere sul valore economico dei diritti audiovisivi.

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