Il decreto legislativo approvato ieri in materia di Terzo settore, crisi d’impresa, sport e Iva costituisce uno dei tasselli più attesi nell’attuazione della delega per la riforma fiscale conferita al Governo dalla legge 9 agosto 2023, n. 111.
Vediamolo nel dettaglio alcune di queste misure.
1. Novità in materia di imposte sui redditi per gli ETS - Il nuovo articolo 79-bis del Codice del Terzo settore
L’articolo 1 del decreto introduce nel Codice del Terzo settore (D.Lgs. 117/2017) il nuovo articolo 79-bis, che disciplina il regime fiscale del passaggio di beni strumentali dall’attività commerciale a quella non commerciale conseguente al mutamento della qualificazione fiscale dell’attività esercitata.
La disposizione risponde all’esigenza di gestire fiscalmente le conseguenze della riqualificazione delle attività degli ETS prevista dagli articoli 79 e seguenti del CTS. Infatti, con l’entrata a regime del nuovo assetto fiscale, numerose attività precedentemente considerate commerciali potrebbero assumere natura non commerciale, determinando il passaggio dei relativi beni strumentali dalla sfera imprenditoriale a quella istituzionale.
Meccanismo della neutralità fiscale
Il comma 1 dell’articolo 79-bis prevede che gli ETS possano optare per la non concorrenza alla formazione del reddito imponibile della plusvalenza che emergerebbe ai sensi dell’articolo 86 del TUIR in occasione del passaggio dei beni dall’attività commerciale a quella non commerciale.
Tale opzione è subordinata a due condizioni cumulative:
• i beni devono essere utilizzati dall’ente per lo svolgimento dell’attività statutaria;
• l’utilizzo deve essere finalizzato all’esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
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