Polizze catastrofali: la leva degli incentivi si trasforma in sanzione
di Simona Baseggio e Barbara Marini
Con il decreto ministeriale del 18 giugno 2025, il mosaico normativo costruito attorno all’obbligo assicurativo per i danni da calamità naturali si arricchisce di un nuovo tassello, forse il più incisivo: l’obbligo assicurativo si traduce oggi in una vera e propria condizione di accesso agli incentivi pubblici. Se finora era mancata la leva sanzionatoria, il decreto colma la lacuna con una misura dall’efficacia tagliente che prevede l’esclusione dalle agevolazioni per le imprese inadempienti.
La genesi della norma è nota: introdotta dalla legge di bilancio 2024 (L n. 213/2023), l’assicurazione obbligatoria per le imprese riguarda i beni patrimoniali iscritti all’attivo dello stato patrimoniale – fabbricati, impianti, attrezzature – impiegati nell’esercizio dell’attività d’impresa. Già qui erano emersi forti dubbi interpretativi, come più volte evidenziato in precedenti articoli. Ora, il decreto ministeriale, pubblicato il 25 luglio sul sito del MIMIT, rende operativa l’esclusione dalle agevolazioni per le imprese non assicurate, secondo quanto già prefigurato dal comma 102 della legge n. 213/2023. Una previsione inizialmente vaga (“si deve tener conto dell’inadempimento”) che trovava, sino a ieri, applicazione incerta e frammentaria. Con l’atto ministeriale, la clausola diviene norma di chiusura, vincolante nella concessione di undici misure agevolative di primario rilievo, tra cui i Contratti di sviluppo, Smart&Start, il Fondo per l’economia sociale e le agevolazioni per l’economia circolare.
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