Piccoli o grandi: qual è la dimensione ideale per il business dello studio professionale?
di Mario Alberto Catarozzo
Siamo davanti a un vero e proprio bivio esistenziale, o meglio lo sono gli studi professionali: tra spinte all’aggregazione per diventare più grandi e strutturati e resistenze identitarie per rimanere piccoli tradizionalmente, la questione delle dimensioni dello studio è diventata una scelta strategica fondamentale da cui si deve prima o poi passare.
Il mercato italiano è un universo in fermento, come il resto del mondo, d’altronde. Da un lato, abbiamo circa un milione di lavoratori subordinati, con una schiacciante maggioranza femminile (90 per cento), impiegati in studi sotto i 10 dipendenti. Dall’altro, assistiamo a fenomeni di consolidamento impensabili fino a poco fa, incentivati dal recente Dlgs 192/2024, che ha dato una bella spinta, in particolare, alle STP, eliminando una serie di problematiche sotto il profilo fiscale.
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