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Per le cessioni di beni Iva urgente l’uniformazione alle regole unionali
Fisco

Per le cessioni di beni Iva urgente l’uniformazione alle regole unionali

di Francesco D’Alfonso

ago 27, 2025
∙ A pagamento
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Per le cessioni di beni Iva urgente l’uniformazione alle regole unionali
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Ad oggi non sono stati ancora emanati i decreti attuativi in materia di imposta sul valore aggiunto previsti dalla legge delega fiscale del 2023 (L n. 111/2023).

Tra le modifiche prospettate da detta legge vi è anche quella, prevista all’articolo 7, comma 1, lettera a), della stessa, di “ridefinire i presupposti dell’imposta al fine di renderli più aderenti alla normativa dell'Unione europea”.

Nella relazione della legge delega, in particolare, viene precisato che “anche per quanto riguarda la definizione del presupposto oggettivo dell’IVA, rappresentato dalla cessione di beni, potrebbe attuarsi una più fedele trasposizione normativa armonizzata, valorizzando il concetto economico sostanziale rispetto a quello giuridico proprio del nostro ordinamento”.

Nello specifico, il legislatore nazionale fa riferimento alla evidente difformità tra normativa unionale e normativa nazionale per quanto concerne le fondamentali nozioni di “cessione di beni” e “prestazione di servizi” ai fini dell’imposta.

L’articolo 14, paragrafo 1, della direttiva 2006/112/CE dispone infatti che “costituisce «cessione di beni» il trasferimento del potere di disporre di un bene materiale come proprietario”.

La nozione di cessione di beni unionale comprende quindi qualsiasi operazione di trasferimento di un bene materiale effettuata da una parte che autorizza l’altra a disporre di fatto di tale bene come se ne fosse il proprietario (Corte di Giustizia delle Comunità europee 8 febbraio 1990, causa C-320/88 e 6 febbraio 2003, causa C-185/01), senza riferirsi al trasferimento di proprietà nelle forme previste dal diritto nazionale dei singoli Stati membri.

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