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Parodia musicale di un contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate

di Maurizio Nadalutti

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Blast
ott 25, 2025
∙ A pagamento

Tutto inizia con: “C’è posta per te” (Lorenzo Tozzi, 2016).

Nella mente del contribuente una vocina consiglierebbe: “Non aprire mai” (Claudio Lolli, 1980).

Ma, noncurante, scorgendo la busta verde, ecco che: “Brividi” (Blanco e Mahmood, 2023).

Ormai il danno è fatto…

“Maledizione, la mia maledizione” (Giorgia, da “Parole dette male”, 2023): uno schema d’atto dell’Agenzia delle Entrate!

“Quando ti guardo mi vien da piangere” (Gino Paoli, da “Estate”, 2019).

Preso dallo sconforto, il contribuente corre subito dal commercialista:

“E non so cosa fare,

e non so cosa dire,

e non so cosa farci,

e non sono perfetto.” (Skiantos, da “Pesissimo” 1980).

Il professionista, che vantava dal cliente ancora numerosi arretrati non pagati, esclama:

“Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?” (Lucio Battisti, da “Ancora tu”, 1976).

Il cliente, implora:

“Ti prego perdonami ti prego perdonami” (Vasco Rossi, da “Manifesto futurista della nuova umanità”, 2011).

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