Che la scuola abbia mille problemi non è una novità di oggi. I tagli ai finanziamenti scolastici hanno avuto un impatto negativo non solo sulla didattica, ma anche sui beni di prima necessità, come la carta igienica. Quello su cui stiamo puntando il dito è un problema che ci è stato segnalato in questi giorni, di cui però se ne parla da almeno una decina d’anni: i nostri ragazzi, per andare a scuola, oltre ai libri si devono portare da casa lo stretto necessario per andare in bagno. O devono essere disposti a pagare un obolo per poter utilizzare i servizi.
A scuola continua a mancare la carta igienica
Alle scuole manca la carta igienica ma non solo. La riduzione dei finanziamenti ai Comuni e il taglio dei fondi alle scuole comportano, in molti casi, oltre alla mancata manutenzione degli edifici, il fatto che gli istituti non riescono a fornire gli strumenti più basilari. Per questa mancanza si sono iniziati a chiedere dei “contributi volontari” alle famiglie, che in molte occasioni diventano quasi obbligatori. Il tutto per permettere agli alunni di frequentare regolarmente gli istituti.
Per quanto riguarda la carta igienica in senso stretto, l’importante è non dimenticarla mai da casa. Sono molti i racconti dei giovani che, chiedendola ai bidelli, si sono visti assegnare solo pochi “fogli”.
Alt. Fermiamoci un momento. Siamo proprio sicuri di parlare di quanto sta accadendo nel 2025 e non di ripetere una storia vecchia, già sentita in passato? No, non ci stiamo sbagliando. Dopo l’ubriacatura di gel a base di alcol per pulire le mani quando c’era il Covid, nelle scuole mancano di nuovo i dispositivi più elementari di igiene personale.
I numeri del 2025
Stando a quanto ha riportato nel corso del mese di febbraio 2025 il portale Skuola.net, molti studenti si devono portare da casa proprio la carta igienica. Sono stati interpellati qualcosa come 1.500 studenti disseminati tra le scuole medie e le superiori per fare il punto della situazione.
Dall’indagine emerge ulteriormente che almeno il 48 per cento degli studenti interpellati ritiene che i banchi presenti a scuola abbiano una scarsa integrità strutturale. Uscendo dalla classe, sicuramente la situazione non migliora. Il 47 per cento degli interpellati denuncia la noncuranza di corridoi, muri, porte e maniglie. Che, in molti casi, appaiono danneggiati.
Sei studenti su dieci, però, puntano il dito sui bagni, delineando un quadro fatto di sporcizia e malfunzionamenti vari. Ma non solo, il 28 per cento degli interpellati - quindi uno su quattro - spiega che la presenza di carta igienica e sapone è solo una vana speranza. Il pacchetto completo di entrambi è un miraggio su cui può contare solo una minoranza: il 41 per cento. Il 39 per cento degli intervistati non riesce a trovare il sapone, mentre per il 48 per cento manca puntualmente la carta igienica.
Cambiano i parametri di valutazione per la parte restante degli edifici, che, ovviamente, sono un po’ differenti. Ma è comunque importante sottolineare che c’è un certo filo rosso che lega un po’ tutti gli ambienti e che balza agli occhi: le scritte che sono disseminate un po’ ovunque. Le trova nei bagni il 44 per cento degli studenti, mentre il 19 per cento le ha trovate sui banchi, che è uno degli spazi principali nei quali si raccolgono i pensieri e le riflessioni degli studenti.
Al netto degli insulti, però, questa pratica non è stata completamente stigmatizzata dagli studenti. Per qualcuno leggere delle frasi in bagno ha un effetto terapeutico, mentre ad altri danno una carica motivazionale. Il 55 per cento degli intervistati ritiene che la scuola non stia facendo niente per rimuovere le scritte, che rimarrebbero sui muri e sui banchi per degli anni, tanto da essere tramandate di classe in classe. Altre volte, invece, vengono tolte (solo nel 22 per cento dei casi). Il 10 per cento invece ammette che le testimonianze presenti su porte e pareti vengono tolte in tempi celeri.
Gli studenti hanno grande rispetto invece per la strumentazione tecnologica. Probabilmente perché si sono accorti della loro grande importanza ai fini della didattica: lavagne LIM, computer e tablet sono in buone condizioni nel 78 per cento dei casi.
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Foto di Alexa da Pixabay