L’oltretomba della strategia difensiva nell’eccesso di difesa in fase di accertamento fiscale
di Maria Benedetta Bisetti
Parliamoci chiaro: il titolo è suggestivo, quasi teatrale, ma ciò che segue non ha nulla di estetico.
Qui si parla di errori che a volte si commettono negli studi professionali, in questo caso direttamente in azienda dal cliente, spesso ansioso e spaventato. Errori che sembrano piccoli, tecnicamente raffinati, persino “professionali”, ma che finiscono per seppellire la difesa prima ancora che nasca.
E, spesso, gli operatori del settore – commercialisti, consulenti e avvocati – sono parte attiva di questo passaggio sul limitar di Dite.
Quando la difesa diventa autolesionismo da burocrati
Chi assiste contribuenti in fase di verifica conosce bene il riflesso condizionato: quello di verbalizzare tutto.
Contestare ogni aspetto ritenuto eccedente ai sensi dell’articolo 12, comma 4, dello Statuto del Contribuente.
Mostrare, con cura quasi accademica, che si conoscono i limiti dell’attività ispettiva, la pertinenza temporale, l’oggetto della delega.
Questo gesto – in sé corretto – diventa però un errore grave quando viene compiuto troppo presto e nel dettaglio.
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