Non è una visione futuristica, né un annuncio da convegno. È nero su bianco: con provvedimento del 22 maggio 2025, il Tribunale di Reggio Emilia ha disposto l’uso di una piattaforma per le vendite giudiziarie potenziata da intelligenza artificiale generativa.
Per chi non mastica di aste, potrebbe sembrare un dettaglio tecnico. Per chi, invece, conosce il lavoro quotidiano del professionista delegato alle vendite, può rappresentare una svolta nell’organizzazione del lavoro nello studio.
Perché questo provvedimento fa notizia
Fin dall’introduzione del processo civile telematico, i professionisti (avvocati, CTU, delegati, ecc.) hanno iniziato ad utilizzare applicativi software come punto di accesso ai fascicoli direttamente dai propri studi al fine di poter consultare e depositare gli atti. Tali strumenti si sono poi evoluti con l’aggiunta di funzioni di “redattore” degli atti stessi.
Fin qui, nessuno si è mai sognato di considerare questi software minimamente sostitutivi delle funzioni (e delle capacità) dei professionisti.
Ma la novità – quella che rende questo provvedimento “storico” – è che per la prima volta si fa esplicito riferimento all’uso dell’intelligenza artificiale generativa a supporto dell’attività giudiziaria (anche se delegata). Non un redattore evoluto, ma un sistema capace di elaborare e produrre testi, analisi, sintesi sulla base di dati acquisiti automaticamente.
Cosa prevede il provvedimento
Il Tribunale di Reggio Emilia dispone che il nuovo strumento sia adottato in tutte le procedure esecutive immobiliari con lo scopo di ottenere “vantaggi in termini di velocità, facilità d’uso e automazione delle attività ripetitive…”, prevedendo che l’adozione sulle procedure già iniziate non debba comportare alcuna attività aggiuntiva da parte della cancelleria o dei professionisti assicurando la “piena accessibilità dei dati e degli atti già elaborati” (cioè già contenuti nei documenti presenti nel fascicolo).
Cui prodest?
I principali destinatari di questo provvedimento e dei vantaggi conseguenti saranno i professionisti delegati alla vendita principalmente per:
le operazioni di caricamento dei dati delle parti (debitori e creditori) del processo esecutivo e dei dati degli immobili oggetto di pignoramento;
l’acquisizione e la classificazione dei movimenti di conto corrente intestato alla procedura;
la redazione dell’avviso di vendita;
la redazione delle relazioni (iniziale, periodiche e finale) da presentare al Giudice delle Esecuzioni inserendo in modo ordinato ed automatico i dati nella modulistica conformata alle specifiche emanate dal Ministero;
la predisposizione del progetto di distribuzione; su quest’ultima fase del processo esecutivo ci si aspettano le principali novità perché essa rappresenta a tutti gli effetti l’adempimento che fino ad ora ha richiesto più attenzione e più perizia da parte del professionista nell’effettuazione dei calcoli e nella collocazione dei crediti secondo i vari gradi di privilegio.
La responsabilità non si delega (nemmeno alla macchina)
C’è un punto essenziale che non deve essere frainteso: il lavoro del delegato non è solo quello di riempire caselle ma di gestire la vendita garantendone la correttezza, l’imparzialità, la convenienza e contemperando le esigenze del creditore, del debitore e dell’aggiudicatario.
Solo nei prossimi mesi potremo constatare le potenzialità di questi nuovi strumenti e soprattutto quale sarà il grado di affidabilità del loro output, ma potere contare su un aiuto per l’acquisizione, la gestione, l’accessibilità dei dati di una procedura sarà sicuramente positivo.
Chi lavora in questo ambito sa quanto contino la preparazione, la capacità e l’esperienza del professionista delegato. L’intelligenza artificiale può essere un alleato, ma non sarà mai il sostituto di un professionista preparato.
Un piccolo passo per un tribunale, un grande segnale per la giustizia
Il provvedimento del Tribunale di Reggio Emilia segna una novità non solo tecnologica, ma culturale. È il riconoscimento che anche il mondo della giustizia deve – e può – aprirsi all’innovazione. Non per sostituire le persone, ma per supportarle in un lavoro che, troppo spesso, è schiacciato dalla mole dei dati e degli adempimenti.
La strada è lunga. Serviranno regole chiare, sistemi trasparenti, formazione continua. Ma intanto si è acceso un faro.
E noi? Noi professionisti, come sempre, siamo chiamati a fare la nostra parte. Con curiosità, con cautela, con spirito critico. Ma senza paura.