La lettura consente di viaggiare nel tempo e nello spazio, così da esplorare – anche – tematiche fuori dalla propria zona di comfort e intravedere il mondo con occhi diversi.
Ecco un (primo) suggerimento: il caposaldo della teoria della complessità.
In un viaggio multidisciplinare, tra filosofia, fisica, biologia, medicina e scienze sociali, l’autore racconta l’evoluzione dell’idea di conoscenza del mondo, da Newton ad Einstein, passando per Watzlawick e Popper, per stimolare una riflessione non solo teorica, ma di pratica applicazione nel mondo reale.
Morin riconosce il valore della logica classica, basata sui principi di ordine, separabilità, riduzione e ragione (intesa come logica induttivo-deduttivo-identitaria), che ha consentito di raggiungere risultati inimmaginabili nelle singole discipline, ma ne evidenzia l’inadeguatezza, se non l’inutilità, nella gestione delle contraddizioni e della complessità dei sistemi naturali e sociali. “Il pensiero è un’avventura”, in cui le certezze del positivismo logico devono necessariamente affiancarsi e coesistere con formulazioni dialogiche e metalogiche in grado di andare oltre l’ideale di perfetta coerenza e conoscenza e di accogliere il dualismo della realtà, la sua relatività rispetto all’osservatore e la sua “indecidibilità”.
In poche pagine, l’autore condensa infinite teorie filosofiche, logiche e matematiche. Crea connessioni, evidenzia contraddizioni, inerisce rimandi interdisciplinari che invitano chi legge a raccogliere una sfida potente: accettare limite della conoscenza utilitaristica e trovare nuove strade per gestire confusione e caos.
Perché leggerlo: per trovare una risposta al senso di inadeguatezza che gli strumenti forniti dalla nostra cultura negli ultimi secoli suscitano a chi desidera leggere la complessità del mondo, imparare ad accettarla e a rinunciare al desiderio di perfetta razionalizzare e di pieno controllo di ogni aspetto dell’esistenza. Riconoscere il limite della conoscenza e accettare la sua incompiutezza è il primo passo per uscire dagli schemi dell’assoluto e cogliere la ricchezza e la complessità della realtà che ci circonda, non può necessariamente ingabbiata in schemi, regole e formule predefinite, consentendo il “progresso della conoscenza” che da sempre ispira l’animo umano.
Lascia perdere se: non ami i libri che richiedono la capacità di mettere in discussione non un’idea, ma un intero sistema di pensiero o se cerchi risposte certe e definitive. La certezza e la sicurezza sono bandite: ogni parola di questo trattato genera dubbi e incertezze, suscita domande, invitando chi legge a trovare connessioni, sviluppare una personale metodologia di pensiero che superi la resistenza all’ambiguità, che accolga l’incompiutezza e il dualismo apparentemente inconciliabile tra individuo e sistema, tra logica e conoscenza, tra coerenza e adeguatezza.
La sfida è lanciata: vuoi coglierla?