L’Editoriale - Un caso emblematico: Agenzia delle entrate vs. inventario nell’imposta di successione
di Daniele Muritano
La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 18254/2025 ha acceso i riflettori sul rigido approccio formalistico adottato dall’Agenzia delle entrate in materia di imposta di successione e inventario. Il caso riguardava l’applicazione dell’articolo 9, comma 2, del Dlgs. 31 ottobre 1990, n. 346 (TUS), che presume l'esistenza nell’attivo ereditario di un importo pari al 10 per cento del valore netto dell'asse a titolo di denaro, gioielli e mobilia anche se non dichiarati, salvo che da un inventario analitico redatto a norma di legge risulti un importo diverso. In mancanza di inventario, pertanto, il fisco applica forfettariamente tale incremento del 10 per cento.
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