L'Editoriale - Atto di indirizzo del Mef sui crediti di imposta: ancora ombre per il passato
di Andrea Carinci
Forse ce n’era bisogno. In effetti, sul tema è esploso negli ultimi anni un vivacissimo contenzioso, seguito da più o meno rocambolesche evoluzioni normative. Vero è che il tema dei crediti inesistenti e non spettanti è, a tutti gli effetti, un tema molto caldo. Ma il problema, a ben vedere, è essenzialmente del legislatore, che nel prevedere di volta in volta misure latu senso agevolative, giocate proprio sulla concessione di crediti di imposta, prevede condizioni, requisiti, vincoli sempre più rigorosi e complessi. Di difficile se non impraticabile corretta attuazione.
L’Agenzia, poi fa il suo, tra le difficoltà di dare attuazione ad una normativa sovente complessa e regole procedurali in costante cambiamento.
Ad oggi, la disciplina dei crediti inesistenti e non spettanti è molto cambiata. Se prima le incertezze nascevano da un dato normativo stringato, che aveva portato a soluzioni interpretative molto forzate, adesso il dato normativo è certamente più completo, anche se non sembra che possa dirsi risolutivo.
Tra crediti inesistenti e non spettanti vige, oggi, una disciplina molto diversificata.
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