Io amo scrivere, e leggere. E ho sempre avuto una speciale attrazione per le parole. Ritengo che ogni nuova parola sia una scoperta, e che ogni parola appresa sia un nuovo passo per una maggiore consapevolezza. Più parole si conoscono, più si riesce a pensare (e, magari, a sognare).
Anche negli articoli e nei libri “tecnici” che finora ho scritto (cercato di scrivere), ho sempre riposto una particolare cura per ogni parola, consapevole che quest’ultima, una volta uscita dalla “penna” di chi la scrive, appartiene a chi la legge: così che – ritengo - se nelle vicende della vita si pratica (si cerca di praticare) il rispetto altrui, altrettanta attenzione si deve avere per le parole che poi diventano “proprietà” dell’altro (il quale può, comunque, poi attribuirne il suo di significato).
Per questo, quando l’editore Maggioli mi ha proposto di dirigere un “quotidiano che non si deve occupare solo di fisco” - e quindi non solo delle algide parole del diritto tributario – e che “deve cercare di aprire le menti”, è come se fossi stato travolto da un fiume (di parole) in piena, che mi ha inondato di idee la testa, le vene, il cuore.
Mi è stato anche detto di pensare a un “prodotto” che cerchi di scardinare il modo tradizionale di fare informazione (e anche “formazione). Immediatamente, si è stagliata nella mia immaginazione la parola: “Blast”! Avevo, appunto, da poco appreso il significato della parola “blastare” che significa proprio “scardinare”, “far saltare in aria” (in questo caso in senso metaforico, ovviamente), comunque risultare un po’ irriverenti.
Dunque, eccoci qui (bando ad altri personalismi). Pronti a partire, con Blast, per questo viaggio insieme a chi “vorrà salire a bordo”, per cercare “orizzonti” (e non confini) nei vastissimi temi del diritto, dell’economia, del fisco e della tecnologia.
Blast, innanzitutto, come già da qualche parte si è riportato, si propone di “dare qualche visione a fronte di molte – troppe – vedute”. Il senso è quello di commentare i fatti dell’economia, del diritto (e quindi anche del fisco), della tecnologia, non con interventi puramente descrittivi (che oramai possono essere “confezionati” da un’IA), ma con un’”angolatura” che permetta il ragionamento, il pensiero, la ricerca (il tentativo) di “piccole verità”. In sostanza, l’autore dell’articolo dovrà sempre “metterci qualcosa di suo”, dovrà fornire un’opinione.
Blast si rivolge principalmente all’”uomo economico”, quindi certamente ai professionisti che sono a contatto con l’”economia” (commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, aziendalisti), ma anche – ovviamente - agli imprenditori e alle strutture delle aziende. Un occhio di riguardo, comunque, sarà rivolto ai giovani. Proprio nell’ottica di questi ultimi, Blast intende “parlare” con un linguaggio a loro affine, utilizzando, ad esempio, i podcast (dei quali sono disponibili i primi episodi: dopo il primo, con Massimo Basilavecchia, questa settimana verrà reso disponibile l’episodio con Andrea Carinci), nonché si propone di dedicare ampio spazio a tutto ciò che ha a che vedere con la tecnologia (ambito certamente d’interesse per i giovani, ma – ovviamente - non solo per questi ultimi) e la sostenibilità (altro tema caro alle nuove generazioni).
Ci sarà anche una rubrica (il sabato, il più delle volte con un unico articolo) dedicata alle “parole del diritto, dell’economia, del fisco e della tecnologia”, nella quale far intervenire filosofi, filologi, scrittori, eccetera, così da poter dare ulteriormente delle “aperture” agli ambiti di trattazione di Blast.
Si tenga presente un altro aspetto: Blast non ha la necessità di riempire a tutti i costi le pagine. Blast si propone di uscire quando c’è qualcosa da dire. Per questo, anche se l’intendimento è uscire praticamente tutti i giorni (di fatto, tra l’aggiornamento del “sito” e l’invio del quotidiano in formato Pdf – si veda più oltre – ogni giorno si potranno leggere contenuti), a volte troverete, come oggi, sei (compreso questo) articoli, altri giorni (ne troverete) quattro o cinque. Non c’è un numero prestabilito (di articoli), dunque.
Altra caratteristica (rispetto agli altri “quotidiani”): l’immediatezza. Certamente, non avendo esigenze di “andare in stampa”, Blast, quando sarà in possesso di una notizia o, comunque, avrà disponibile un certo approfondimento, non aspetterà il giorno dopo per “uscire”. L’articolo verrà pubblicato immediatamente su www.blastonline.it. Il giorno dopo, comunque, per agevolare chi legge seguendo l’impostazione dei quotidiani tradizionali, verrà inviato a tutti coloro che si sono registrati sul sito un apposito Pdf (di fatto, il quotidiano delle notizie e degli approfondimenti apparsi il giorno prima su www.blastonline.it), che potrà quindi anche essere stampato.
Un’ultima notazione. Non solo il mondo dell’editoria, ma gran parte della società italica è intrisa da “rapporti di conoscenza” (a prescindere dalle capacità). Qui, su Blast, non scriveranno necessariamente gli “amici di”. Chiunque avrà un’idea, un ragionamento da offrire – anche se non condiviso dal sottoscritto – su Blast troverà spazio. Blast si propone di essere un “crocevia” di pensieri, ragionamenti, interpretazioni, proposte, a prescindere da chi ne è l’autore. Con questo “bagaglio” si sarà sempre i benvenuti.
A questo punto, mi pare di avere detto tutto, o perlomeno di avere individuato ciò che va messo in valigia - come “dotazione minima” - per iniziare questo viaggio.
Che si parta, allora. E grazie a chi vorrà “salire a bordo”.