La Banca Centrale europea ha tagliato di un quarto di punto il costo del denaro (adesso il costo dei rifinanziamenti principali è al 2,15 per cento, mentre il tasso sui prestiti marginali è al 2,40 per cento), aprendo quella che gli esperti indicano come una nuova fase della politica espansiva dell’Unione europea.
Ma se è vero che da Francoforte arriva un segnale positivo per il mercato, l’accesso al credito per le piccole e medie imprese è ancora difficile. Per le Pmi il costo dei finanziamenti continua, infatti, ad essere elevato: i tassi superano il 5,5 per cento quando viene chiesto un prestito inferiore a 250.000 euro, una percentuale ben al di sopra rispetto alla media registrata nel resto del Vecchio Continente.
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