L’Agenzia si adegua all’atto di indirizzo del MEF sull’abuso del diritto
di Barbara Marini
Con la risposta n. 124/2025, l’Agenzia delle Entrate si pronuncia su un’operazione di scissione totale non proporzionale di una società semplice, interamente detenuta in comunione tra gli eredi del fondatore. Il quesito posto verte sulla natura abusiva (o meno) dell’operazione, ai sensi dell’articolo 10-bis della L. 212/2000, con riferimento esclusivo alle imposte dirette.
L’Agenzia esclude il carattere abusivo della scissione, riconoscendone l’irrilevanza fiscale in assenza di conguagli tra i soci e di realizzi imponibili. Ma l’elemento davvero significativo è che la risposta si sviluppa seguendo le direttrici, anche metodologiche, tracciate dall’Atto di indirizzo emanato dal MEF il 27 febbraio 2025.
Per la prima volta, infatti, l’Agenzia applica esplicitamente l’Atto di indirizzo del MEF, documento che intende fissare una comune linea interpretativa che possa guidare l'Amministrazione finanziaria e i giudici tributari nel rilevare le fattispecie di abuso del diritto. L’Atto individua nella presenza (o assenza) di un “vantaggio fiscale indebito” il primo filtro logico da adottare in qualunque valutazione antiabuso: solo in presenza di tale elemento si può procedere a verificare la mancanza di sostanza economica e l’essenzialità del vantaggio stesso.
Proprio questa impostazione è adottata dall’Agenzia nel caso in esame: il documento evidenzia come la scissione non generi alcun vantaggio indebito, dal momento che non dà luogo ad alcuna cessione a titolo oneroso, né in capo alla società scissa né in capo ai soci beneficiari. Di conseguenza, l’analisi si arresta a monte, senza necessità di indagare ulteriori profili.
L’adozione dell’Atto di indirizzo non è rimasta una dichiarazione d’intenti: la risposta n. 124 segna un cambio di passo metodologico, con una struttura argomentativa più netta, sequenziale, e capace di circoscrivere le valutazioni antiabusive a casi realmente critici.
L’operazione in oggetto, pur atipica (scissione tra eredi mediante società semplici), viene dunque letta secondo un canone di normalità sistemica, e non di sospetto automatico. Un segnale da leggere con favore.