La valorizzazione e tutela degli asset immateriali quale leva per la competitività aziendale
di Roberto Plebani
Registrare e tutelare i propri titoli di privativa industriale rappresenta una scelta strategica imprescindibile per rafforzare la competitività aziendale e valorizzare le proprie innovazioni.
Tutti i prodotti o servizi che utilizziamo sono il risultato di una lunga catena di innovazione, come, ad esempio, un design nuovo che conferisce al prodotto un aspetto inedito o delle migliorie che ottimizzano il suo utilizzo. L’innovazione è il motore della nostra vita quotidiana, e affinché abbia successo in azienda, è necessario comprendere chiaramente le opportunità offerte dalla proprietà intellettuale. Questa è l’elemento per tutelare e valorizzare la creatività e l’inventiva umana, elementi costanti nella nostra realtà.
Recentemente, l’EUIPO (European Intellectual Property Office) e l’EPO (European Patent Office) nell’“Intellectual Property Rights and Business Performance in the European Union”, hanno presentato i risultati di una ricerca condotta su 119.000 aziende europee nel periodo 2013-2022, evidenziando come le imprese che registrano, mantengono e proteggono i propri asset immateriali (brevetti, marchi, design) ottengano performance economiche significativamente superiori rispetto a quelle che non adottano tali misure.
I dati emersi mostrano che le aziende con diritti di proprietà intellettuale (DPI) generano, in media, il 23,8 per cento in più di fatturato per dipendente rispetto a quelle prive di tali diritti. Correggendo il dato per fattori come settore, dimensioni dell’impresa e Paese, l’incremento del fatturato sale al 55 per cento, supera anche tale cifra per le PMI. È importante notare che le grandi imprese dimostrano una forte tendenza a proteggere i propri asset intangibili, con circa il 60 per cento che detiene DPI, garantendosi così un vantaggio competitivo e una maggiore crescita economica, come confermato anche dai risultati dello studio. Al contrario, meno del 9 per cento delle piccole imprese possiede DPI, ma quelle che li registrano ottengono un incremento del 68 per cento nel fatturato per dipendente rispetto alle altre, dimostrando l’importanza strategica della tutela della proprietà intellettuale per la crescita aziendale.
Questi dati evidenziano come la registrazione dei diritti di proprietà intellettuale non solo favorisca una maggiore produttività, ma sia anche un elemento determinante per attrarre investimenti e garantire un vantaggio competitivo. Le aziende che possiedono DPI possono monetizzare le proprie innovazioni attraverso accordi di licensing, generando flussi di reddito aggiuntivi senza la necessità di nuovi investimenti. Inoltre, una solida strategia di protezione della proprietà intellettuale è spesso vista come un indicatore di innovazione e solidità, rendendo l’azienda più attrattiva agli occhi di investitori e finanziatori.
La protezione dei diritti di proprietà intellettuale contribuisce anche a creare barriere competitive che rafforzano la posizione dell’impresa sul mercato. Ciò è particolarmente vantaggioso per le PMI, che nonostante tale vantaggio potenziale, spesso non registrano i propri titoli di privativa a causa di una scarsa consapevolezza o della percezione di costi elevati.
Pertanto, il primo passo per la crescita dell’impresa è una corretta percezione di ciò che l’azienda produce e di come può essere tutelato, attraverso un Brevetto ove si voglia proteggere l’invenzione nuova, non ovvia e utile; il Marchio in grado di a distinguere i beni o i servizi commercializzati dall’azienda; la registrazione dei Disegni e Modelli Industriali che costituisce una tutela per le caratteristiche nuove e non funzionali della forma, configurazione, struttura, decorazione o composizione di qualsiasi articolo, sia in forma bidimensionale che tridimensionale.
Le evidenze dello studio confermano un forte rapporto positivo tra la titolarità di diversi tipi di DPI e la performance delle imprese, misurata attraverso il fatturato per dipendente e le retribuzioni medie corrisposte. Questa conclusione si allinea con quanto emerso nel precedente studio del 2021, che aveva già riscontrato un legame positivo tra l'attività relativa ai DPI di un’impresa e la probabilità di ottenere una crescita sostenibile negli anni successivi. Pertanto, è evidente che non solo la registrazione e protezione dei diritti di proprietà intellettuale migliorano le performance aziendali, ma che l'adozione di una strategia solida in materia di proprietà intellettuale diventa cruciale per garantire la crescita e la competitività nel lungo periodo.