La riforma si è ancora una volta dimenticata delle (sproporzionate) sanzioni per le violazioni degli obblighi di monitoraggio fiscale
di Maurizio Nadalutti
Anche l’ultima revisione delle sanzioni amministrative (era già capitato con quella entrata in vigore nel 2016) si è scordata delle violazioni relative al monitoraggio fiscale, nonostante le sanzioni oggi previste violino palesemente il principio di proporzionalità.
Ci si riferisce, in particolare, alle penalità stabilite dall’articolo 5, comma 2, del Dl 167/1990: si tratta dei casi in cui il contribuente omette di indicare (o indica parzialmente) nel quadro RW della dichiarazione dei redditi gli investimenti esteri e le attività estere di natura finanziaria suscettibili di produrre redditi di fonte estera imponibili in Italia, nonché le cripto-attività (ovunque) detenute.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Blast - Quotidiano di diritto economia fisco e tecnologia per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.