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Economia

La riforma non basta. La pressione fiscale in Italia è ancora troppo alta

di Pierpaolo Molinengo

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Blast
set 08, 2025
∙ A pagamento
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La pressione fiscale in Italia è troppo alta: l’impegno del Governo in questo senso non è stato sufficiente, almeno fino a questo momento. La Legge 207/2024, attraverso la quale sono state ridotte a tre le aliquote Irpef, benché abbia avuto il merito di semplificare formalmente il sistema, non ha alleggerito gli oneri tributari dei contribuenti. A preoccupare è l’aliquota del 43 per cento che viene applicata a quanti hanno un reddito oltre i 50.000 euro: è un errore strutturale, che contribuisce ad incentivare l’evasione fiscale e che, soprattutto, penalizza il ceto medio.

A sostenerlo è Marco Salustri, consigliere nazionale di Unimpresa, che ha preparato un documento attraverso il quale ha messo in evidenza quale sia il divario tra il sistema fiscale italiano e quello statunitense, ritenuto molto più equo, dove la tassazione più alta – che si ferma al 37 per cento – viene applicata esclusivamente a quanti abbiano un reddito superiore a 750.000 euro. Secondo Unimpresa, in Italia “si continua a confondere la semplificazione con la compressione degli scaglioni. Serve una revisione vera, con più equità e coerenza rispetto alla reale capacità contributiva”.

Semplificazioni in vista, ma la pressione fiscale è alta

La Legge 207/2024 ha reso strutturale la riduzione delle aliquote Irpef in Italia, portandole da quattro a tre.

Secondo Unimpresa questa mossa mira a semplificare il sistema fiscale italiano, ma solleva alcuni dubbi sulla sua reale efficacia. Il sistema fiscale italiano continua a rimanere sproporzionato rispetto a quello previsto negli Usa. Questo è il motivo, secondo Unimpresa, per il quale – nonostante le intenzioni – la misura è a tutt'oggi criticabile.

A finire sotto la lente d'ingrandimento è l’aliquota del 43 per cento che viene applicata a dei redditi che sono relativamente bassi: oltre i 50.000 euro. Una decisione che favorisce l’evasione fiscale e, soprattutto, innesca una spirale di successivo aumento delle imposte per compensare le minori entrate.

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