La cessione del marchio non configura cessione d’azienda: i recenti chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate
di Roberto Plebani
La risposta n. 210 del 19 agosto 2025, resa dall’Agenzia delle Entrate nell’ambito di un interpello, chiarisce un tema di rilevanza sia fiscale sia giuridica: la cessione di un marchio e dei relativi diritti di proprietà intellettuale non configura cessione di azienda o ramo d’azienda, ma costituisce una prestazione di servizi soggetta ad IVA. In conseguenza, l’imposta di registro è applicabile in misura fissa, pari a 200 euro, indipendentemente dal valore dell’operazione.
Il caso riguarda la società ALFA, titolare in licenza del marchio DELTA, che ha acquisito la piena proprietà del segno da BETA, originaria detentrice dei diritti. L’operazione è stata formalizzata tramite un Accordo Quadro e un Atto di Cessione, con contestuale risoluzione del precedente contratto di licenza. L’oggetto della cessione è stato esclusivamente il marchio e i diritti connessi, senza alcun trasferimento di altri beni aziendali, contratti, rapporti commerciali o personale dipendente. L’Agenzia delle Entrate ha precisato che la compravendita non integra i presupposti di una cessione di ramo d’azienda, che richiede il trasferimento di un complesso organizzato di beni e rapporti idoneo a consentire la prosecuzione autonoma dell’attività produttiva.
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