L’ editoriale - Banca d’Italia esamina il contenzioso tributario: una verità scomoda, anche se non proprio una sorpresa
di Andrea Carinci
La Banca d’Italia ha appena pubblicato (novembre 2025) un interessantissimo rapporto sul funzionamento della giustizia tributaria in Italia. Il rapporto è molto complesso e completo, con una varietà di informazioni che vengono analizzate ed una serie di grafici che offrono una visione molto dettagliata sul funzionamento del processo tributario e, soprattutto, delle sue implicazioni a livello macroeconomico.
Va subito detto, che quello che si legge è, per certi versi inquietante, anche se non sorprende troppo, almeno chi il processo tributario lo frequenta.
Il rapporto prende in esame il contenzioso tributario nell’arco temporale 2006-2022, con specifico riferimento alle società di capitali, escluse quelle operanti nel settore finanziario. Quindi, sul piano soggettivo, un campione ridotto, ma che, al contempo, consente di fare valutazioni ulteriori sul processo tributario: non solo come funziona ma, più in generale, cosa comporta a livello economico.
Alcuni dati.
Nel periodo considerato, risulta che circa il 2 per cento delle società di capitali è stato coinvolto in un contenzioso tributario. Si tratta di circa 23.000 imprese per ogni anno.
Il contenzioso è principalmente rivolto contro l’Agenzia delle Entrate (62 per cento del totale), il resto è ripartito tra enti territoriali (16 per cento), Agenzia delle Entrate-Riscossione (10 per cento) e Agenzia delle Dogane (4 per cento). Il contenzioso riguarda soprattutto Ires, Irap ed Iva.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Blast - Quotidiano di diritto economia fisco e tecnologia per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.


