IVA, omissioni sotto controllo: prende forma la liquidazione automatica in assenza di dichiarazione
di Simona Baseggio e Barbara Marini
Nel solco delle misure volte a rafforzare l’azione di contrasto all’evasione, prende forma con il Ddl di Bilancio 2026 una nuova procedura destinata a incidere profondamente nella prassi amministrativa dell’imposta sul valore aggiunto. Il testo in corso di approvazione prevede l’introduzione di un meccanismo di liquidazione automatica dell’IVA dovuta nei casi di omessa dichiarazione annuale, fondato sull’utilizzo sistematico dei dati già trasmessi dal contribuente per effetto degli ordinari adempimenti. Sarà così possibile per l’amministrazione finanziaria determinare l’ammontare dell’imposta dovuta sulla base delle fatture elettroniche emesse e ricevute, dei corrispettivi telematici e delle comunicazioni periodiche (LIPE), anche in assenza della dichiarazione IVA.
Il nuovo articolo 54-bis.1 inaugura, o forse codifica, una nuova tipologia di comunicazione automatizzata: una sorta di “avviso bonario d’ufficio”, che prende le mosse non da errori dichiarativi, ma dall’omessa dichiarazione.
Non si tratta di un’attività di accertamento in senso tecnico, ma di una nuova forma di liquidazione automatizzata, dalla quale possono derivare obblighi di versamento immediatamente esigibili. Se dall’elaborazione dei dati emerge un’imposta da versare, l’esito viene comunicato al contribuente, che dispone di sessanta giorni per fornire chiarimenti o per provvedere al pagamento delle somme richieste. In assenza di riscontro, o in caso di risposte non sufficienti a modificare il risultato della liquidazione, l’importo viene iscritto a ruolo a titolo definitivo.
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