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Fisco

Interpelli, scienza e intelligenza artificiale: quando la buona prassi fa vincere tutti

di Chiara Forino

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Blast
nov 13, 2025
∙ A pagamento

Immagina di voler capire se una norma fiscale si può applicare al tuo caso concreto. Magari non hai nessuna competenza tecnica al riguardo, ma hai un metodo, tanta determinazione e un alleato potente: l’intelligenza artificiale. Da queste premesse nasce l’interpello oggetto di questo articolo, interessante dalla sua genesi fino alla risposta. Dalla storia vera di un divulgatore e ricercatore scientifico che ha scoperto un vuoto normativo e non si è arreso alla burocrazia.

L’Italia è il Paese con i più alto numero di leggi al mondo. Almeno, questo è quello che ti dice qualsiasi Intelligenza Artificiale, anche se nemmeno lei sembra in grado di quantificare l’esatto numero di leggi in vigore nel Belpaese. Le stime vanno da 10mila a oltre 250mila, contando leggi, decreti, atti regionali e locali.

All’ipertrofia normativa si deve aggiungere quello che Marcello Clarich definisce “disordine normativo”: emanazioni e modifiche frequenti, interventi “poco coordinati tra loro, mal scritti, poco conoscibili e interpretati in modo incerto e incostante”.

Queste due poco lusinghiere caratteristiche del nostro impianto normativo si accompagnano a una terza: un linguaggio inutilmente “astruso”, involuto nella forma e più orientato all’analisi teorica anche del minimo dettaglio che a indirizzare chiaramente la realtà in sede applicativa.

Così accade che un privato cittadino, per quanto abituato a temi complessi come la ricerca scientifica, davanti a un testo giuridico tecnico, contorto, disseminato di continui rinvii ad altre normative e redatto con frasi lunghissime, piene di parentesi, incidentali e subordinate, abbia la sensazione di trovarsi di fronte a un enigma, più che a una legge mirata a regolamentare la vita reale.

Solamente che non risolvere un gioco della settimana enigmistica non comporta alcun problema, ma non riuscire a capire come una legge si applica al caso concreto può avere conseguenze importanti.

Così il nostro concittadino, rientrato in Italia nel 2020 dopo avere usufruito, avendone tutti i requisiti, del regime normato dall’articolo 44 c. 3-ter del DL. 78/2010, noto come “Rientro Cervelli”, quando si è chiesto se la nascita del secondo figlio, avvenuta in Italia nel 2025, gli consentisse di estendere la durata dell’agevolazione, si è trovato di fronte a un ostacolo ritenuto dai più insormontabile e di esclusiva competenza dei tecnici: la complessità della legge italiana.

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