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Economia

I costi e la vetrina del Festival di Sanremo

di Francesco Carrubba

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dic 16, 2025
∙ A pagamento

Incassato l’aumento dei contributi Rai da 62mila a 75mila euro per cantante, in vista del Festival, le associazioni discografiche Fimi e PMI hanno incontrato il Comune di Sanremo.

Allo stesso tavolo con la Rai, il municipio e le tre multinazionali - o major - della discografia erano presenti i discografici indipendenti che a febbraio porteranno all’Ariston un artista ogni quattro.

Mario Limongelli è il Presidente dei Produttori Musicali Indipendenti (PMI), associazione di 120 aziende.

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“È un cast curioso, fatto sulla base delle proposte dell’industria al direttore artistico, che sceglie a sua discrezione e confeziona tutto in un pacchetto pronto per il Festival”, commenta Limongelli, “Lato indipendenti, riscontriamo la presenza di 7 aziende con artisti importanti e grandi produzioni. Ci aspettavamo qualcosa di più ma evidentemente Conti ha scelto il meglio di quello che abbiamo proposto. Però capita spesso a Sanremo che ognuno di noi ritenga di avere una proposta con un pezzo forte... finché non sentiamo il brano presentato dall’azienda concorrente. Penso che Carlo abbia fatto un buon lavoro e, al di là dei numeri, ritengo che sarà un grande Festival”.

“Ogni anno si fa confusione: quanti artisti sono delle major e quanti degli indipendenti? Una precisazione: si identifica come Produttore Fonografico e quindi titolare del Master l’azienda che ‘per la prima volta in sala di incisione, con la presenza dell’Artista, registra una composizione musicale’, diventando quindi proprietario del master. Nella fase successiva della commercializzazione”, prosegue Limongelli, “ogni azienda fa scelte autonome e decide di provvedere direttamente o di dare il master in Licenza ad un’altra azienda, indipendente o major”

“Se nelle proposte fatte da noi e dalle major non sono arrivati nomi forti, allora vuol dire che o il brano presentato non era forte e quindi non è stato scelto oppure non c’era convenienza ad andare a Sanremo. Sono scelte artistiche che nessuno può eccepire”, aggiunge Limongelli.

I costi del Festival e il vertice con il Comune

“I costi che hanno le major li sosteniamo anche noi, magari avendo più ‘attenzione’ ed esigenze diverse”, spiega, “Non abbiamo mai boicottato nessuno, siamo sempre stati collaborativi con tutti, dobbiamo essere uniti con Rai, Comune e associazioni per un unico obbiettivo, il successo del Festival: ogni tanto abbiamo tirato fuori i muscoli per far valere le nostre ragioni. Certo, abbiamo sollecitato la Rai dicendo: ‘Attenzione che i tempi stringono, si rischia che qualche azienda non venga a Sanremo, perché ci siamo trovati richieste economiche e preventivi da parte degli alberghi addirittura del 30% in più rispetto all’anno scorso. Non si può gestire un Sanremo 2026 con costi alle stelle con i contributi del 2025’. In quelle condizioni le aziende non potevano avanzare le loro proposte”.

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