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Economia dell’immagine, che valore ha oggi la fotografia?
Economia

Economia dell’immagine, che valore ha oggi la fotografia?

di Natalia Piemontese

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Blast
lug 25, 2025
∙ A pagamento

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Economia dell’immagine, che valore ha oggi la fotografia?
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Ogni giorno condividiamo miliardi di immagini. Clic veloci, filtri automatici, pose cliché. La fotografia è ovunque. Ma quanto vale, oggi, uno scatto?

Domanda legittima. Soprattutto in un’epoca in cui la foto non è più un gesto consapevole, ma un riflesso automatico. La vera questione, però, non è se la fotografia abbia perso valore. La domanda giusta è: che nuovo valore ha assunto?

Da ricordo a consumo: cos’è il gesto fotografico oggi

Una volta fare una foto era una cosa seria. Si sceglieva il momento, si pensava allo scatto, spesso lo si riservava a qualcosa che davvero contava: un compleanno, una vacanza, un’occasione unica. Ogni foto aveva un motivo e un suo “peso”. Oggi invece scattiamo in continuazione, spesso senza nemmeno accorgercene. Abbiamo sempre il telefono in mano e qualsiasi dettaglio, anche il più banale, può finire in una foto: un cappuccino, una vetrina, un posto qualsiasi. Non perché lo meriti, ma perché si può.

Il risultato è una valanga di immagini che si somigliano tutte e che dimentichiamo quasi subito. L’atto di fotografare è diventato istintivo, compulsivo, svuotato di senso. Troppe immagini finiscono per annullarsi a vicenda. Il gesto che un tempo serviva a ricordare quel momento per sempre ora rischia di essere solo un riflesso automatico, un modo per “consumare” la realtà invece che viverla davvero. Scattiamo per non perdere nulla, ma perdiamo l’essenziale: la capacità di fermarci, di scegliere, di immortalare davvero un’emozione.

Fotografia come linguaggio social, non più artistico

Oggi una foto non serve tanto a raccontare o a ricordare, ma a far sapere che ci sei. È diventata un messaggio istantaneo: “io ero lì”, “sto facendo questo”, “guardami”. Una specie di emoji visiva che aggiorna in tempo reale la nostra presenza nel mondo, costruendo un’identità pubblica, un post alla volta. Più che un ricordo, la foto è diventata un segnale: veloce, riconoscibile, socialmente approvato. Non è più un’immagine da conservare, ma un contenuto da mandare in pasto al feed, sperando in tanti like, e poi passare oltre.

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