Dichiarazione redditi ENC 2025: tra adempimenti e maxi-deduzioni, un modello che evolve
di Pamela Rinci
La dichiarazione dei redditi per gli enti non commerciali (ENC) rappresenta ormai da anni non solo un passaggio obbligato per la compliance tributaria, ma anche un momento chiave di riflessione interna per misurare, in modo strutturato, la capacità dell'ente di operare nel rispetto delle finalità solidaristiche, conciliando gli obblighi contabili e fiscali con la missione istituzionale.
L'approvazione del Modello Redditi ENC 2025 segna un nuovo punto di snodo in questo percorso, includendo misure di dettaglio, nuove opportunità agevolative e aggiornamenti coerenti con la recente evoluzione normativa.
Per gli enti del Terzo Settore, chiamati sempre più spesso a operare in contesti economicamente rilevanti, la dichiarazione dei redditi assume un valore che travalica l'adempimento formale. Essa si colloca all'interno di un sistema articolato di rendicontazione, che coinvolge il RUNTS, i bilanci sociali, le scritture contabili e le comunicazioni fiscali.
Il modello Redditi ENC, per come strutturato, è oggi uno strumento di rappresentazione complessiva della natura e dell'intensità delle attività svolte, e costituisce anche una leva di gestione strategica dei rapporti con il fisco e con gli stakeholders.
La presentazione del modello, fissata al 31 ottobre 2025 per gli enti con esercizio coincidente con l'anno solare, deve avvenire esclusivamente in via telematica. Nulla cambia rispetto agli anni precedenti in termini di scadenza: resta il principio, consolidato dall'articolo 2, comma 2, del Dpr 322/1998, per cui il termine è legato alla chiusura dell'esercizio e non all'approvazione del bilancio. Se l'esercizio non è allineato all’anno solare, il termine sarà il decimo mese successivo alla chiusura dell’esercizio (es. 30 aprile 2026 per esercizio 1° luglio 2024 - 30 giugno 2025).
Per il versamento delle imposte il riferimento normativo è l’articolo 17, comma 1 del Dpr 435/2001, che stabilisce che il pagamento del saldo delle imposte risultanti dalla dichiarazione deve essere effettuato entro il:
30 giugno dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, oppure
30 luglio, con maggiorazione dello 0,40 per cento.
Questa regola vale anche per gli enti non commerciali, a prescindere dalla data di approvazione del bilancio o del rendiconto.
Eccezioni: solo per l’IRES
Per l’IRES, il termine dei versamenti può essere posticipato nel caso in cui il bilancio venga approvato nei 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio, ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lett. a) del Dpr 435/2001. Questa possibilità non si applica all’IRAP.
Un modello che si adatta a realtà complesse
Gli enti non commerciali, per loro natura, sfuggono a una classificazione uniforme. Possono essere fondazioni, associazioni, comitati, enti ecclesiastici, Onlus, associazioni sportive dilettantistiche, enti religiosi o culturali.
Il modello Redditi ENC si applica a tutte queste realtà nella misura in cui siano soggette a IRES, indipendentemente dal fatto che esercitino o meno un'attività commerciale. Questo principio di applicabilità universale è importante perché impone agli enti di valutare ogni anno la sussistenza dei presupposti oggettivi e soggettivi dell'obbligo dichiarativo.
Non è irrilevante neppure la posizione degli enti non residenti, i quali, se producono in Italia redditi d'impresa (tramite stabile organizzazione), redditi fondiari, di capitale, diversi o da lavoro autonomo, devono ugualmente utilizzare il modello ENC. Anche qui, il legislatore richiede una capacità tecnico-contabile che molti enti faticano a raggiungere senza l'assistenza di professionisti specializzati in tale settore.
Novità 2025: l'imposta come strumento di politica occupazionale
Tra le molte novità che caratterizzano il modello di quest'anno, una su tutte merita attenzione: l'introduzione della "maxi-deduzione" per le nuove assunzioni. Prevista dall'articolo 4 del Dlgs 216/2023, la disposizione consente agli enti che svolgono attività commerciale di dedurre, ai fini della determinazione del reddito d'impresa, una quota maggiorata del costo del personale assunto nel 2024.
Questa misura, apparentemente tecnica, ha in realtà una portata strategica. Essa rappresenta una forma di incentivo fiscale all'occupazione stabile, coerente con le finalità del Terzo Settore e con la volontà del legislatore di utilizzare la leva fiscale per promuovere politiche attive del lavoro.
L'incentivo si riflette nei quadri RF, RC, RE o RG, a seconda del regime contabile adottato, e comporta per l'ente la necessità di disporre di un sistema contabile sufficientemente evoluto da individuare, tracciare e documentare l'assunzione e la sua imputazione all'attività commerciale.
Ma non solo: la maxi-deduzione pone anche interrogativi giuridici sul piano della qualificazione dell'attività dell'ente. Se un ETS, ad esempio, assume personale con funzione produttiva, il confine tra attività istituzionale e commerciale si assottiglia, e occorre presidiare le implicazioni sia tributarie che civilistiche.
Lavoro, patrimonio, partecipazioni: un quadro in trasformazione
Le altre novità introdotte dal modello Redditi ENC 2025 offrono una rappresentazione fedele della molteplicità delle fonti di reddito che un ente può oggi generare.
L'affrancamento delle criptoattività (imposta sostituiva al 18 per cento - quadro RT), la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni (quadri RT e RM) , l'aggiornamento delle aliquote IVIE (1,06 per cento) e IVAFE (0,4 per cento) (quadro RW), il prospetto sul regime tonnage tax e l’affrancamento di riserve in sospensione d’imposta (quadri RQ e RS): ogni intervento normativo sottostante evidenzia come la struttura patrimoniale e finanziaria degli ENC sia sempre più articolata.
Queste innovazioni comportano non solo un aggiornamento tecnico del modello, ma anche la necessità di una governance fiscale consapevole.
Non è più sufficiente gestire la dichiarazione come mero adempimento contabile: occorre anticipare le scelte, simulare gli effetti fiscali, valutare le opzioni in sede di redazione del bilancio.
La dichiarazione diventa così lo specchio di un processo gestionale maturo, e il commercialista o consulente dell'ente è chiamato ad assumere un ruolo proattivo.
La dichiarazione come strumento di trasparenza e sviluppo
Nel suo complesso, il Modello Redditi ENC 2025 si configura come uno strumento complesso ma coerente, che riflette la crescente rilevanza economica degli enti non commerciali nella società italiana. Non è solo una griglia formale di quadri e codici, ma un atto sostanziale di rappresentazione dell'identità fiscale dell'ente.
La sua corretta compilazione, tuttavia, richiede competenze tecniche elevate, conoscenza approfondita delle norme speciali applicabili agli ENC, capacità di interpretare la finalità delle disposizioni agevolative e, non da ultimo, una visione strategica della funzione fiscale nell'ambito dell'economia sociale.