Dazi USA: la catena del valore e gli strumenti di mitigazione per le imprese
di Ettore Sbandi
La nuova tassazione per l’importazione negli USA si basa su un sistema impositivo che introduce dazi e misure addizionali parametrate al valore doganale delle merci. Quando si discute, infatti, di nuovi dazi, almeno nel caso delle nuove misure adottate dall’Amministrazione Trump II, si fa riferimento ad un sistema prioritariamente basato sulla tassazione ad valorem.
Qualunque percentuale di dazio o nuovo dazio sia introdotta, infatti, si basa sul valore doganale delle merci, come determinato a norma delle regole internazionali WTO (per l’UE, gli articoli 69 e ss. Reg. 952/2013), in base alle quali la base imponibile doganale coincide con il valore di fattura, maggiorato di eventuali altri costi rilevanti, ove separatamente sostenuti dagli importatori; è il caso, ad esempio, del costo dei noli, delle assicurazioni, degli stampi, delle commissioni, delle royalty o dei brevetti o diritti di riproduzione. In caso di assenza di una fattura – perché il movimento internazionale non ha alla base una compravendita, come avviene nel transfer stock, nel conto vendita, nella prova, nel conto visione, e simili – allora il valore è applicato secondo un metodo secondario, quasi sempre quello di merci identiche o similari, oppure un valore composto in considerazione di costi di produzione e margini conseguenti.
È evidente, dunque, che a fronte di un nuovo dazio, la reazione immediata è quella di comprendere se il bene che viene importato è un bene soggetto a misure speciali (analisi di classificazione), se queste misure si applicano con riferimento ad una od un’altra fonte di approvvigionamento (analisi di origine) e, in finale, a quanto ammonta il diritto di confine (analisi di valore).
La reazione delle imprese, però, segue un processo spesso inverso, iniziando l’analisi dei processi proprio dal valore, per verificare se questo può essere revisionato.
In questa logica, il primo meccanismo utile, di cui spesso si discute molto senza conoscerne a fondo i profili applicativi in concreto, specialmente negli USA, è il ricorso alla cosiddetta first sale rule, quando applicabile.
Si tratta di un istituto, valido in USA e non, all’inverso, nell’UE, che regolamenta uno speciale processo di calcolo del valore doganale delle merci, applicabile tutte le volte in cui un prodotto è stato oggetto di vendite a catena prima della sua importazione finale in America. In questa ipotesi, la base imponibile non è parametrata sull’ultima vendita, ma sulla prima, che di norma è sensibilmente più bassa.
È il caso del maker che vende ad un trader che vende negli USA, dove applicabile, eccezionalmente, può essere il dazio parametrato sulla prima vendita, dal maker al trader, come già oggi avviene spessissimo nel settore del tessile moda soprattutto. L’analisi è tuttavia complessa, perché le condizioni sono stringenti e devono essere notificate alle autorità di destino:
- vendita in buona fede: la prima transazione tra il produttore e l’intermediario deve essere una vendita avvenuta in buona fede, completa di trasferimento della proprietà;
- vendita a condizioni di mercato: il produttore e l’esportatore italiano devono essere indipendenti o, se correlati, devono condurre le loro transazioni in condizioni di libera concorrenza;
- vendita chiaramente destinata all'esportazione negli Stati Uniti: sin dal momento della "prima vendita", la merce deve essere chiaramente destinata all'esportazione negli Stati Uniti (analisi ordini, contratti, label, polizze, specifiche tecniche).
Gli interventi sul valore non si riducono qui, ovviamente, perché negli schemi di transfer pricing, anche qui con approccio accorto e multidisciplinare, è intuitivo iniziare un’analisi sui margini allocati a destino, da rideterminare anche in considerazione dei nuovi scenari. O, ancora, sono frequenti gli interventi sul modello di approvvigionamento, dove l’accensione di una legal entity locale può favorire il transfer di stock valorizzato con metodo secondario, senza considerare la vendita finale che avverrà negli USA, fattispecie questa che necessita un coordinamento con le autorità locali ma che conferma il valore come elemento chiave nella pianificazione delle imprese e nei loro processi di adattamento ai mutati scenari.