Dal 2026 cambia tutto: nuovi regimi fiscali per il Terzo settore e fine del forfettario “nostalgico” della legge 398/1991
di Pamela Rinci
Il tempo della Legge 398/1991 volge al termine per la maggior parte degli enti non profit italiani. Una lunga stagione di semplificazioni fiscali e agevolazioni amministrative, che ha accompagnato per decenni associazioni culturali, sportive, bande musicali e pro-loco, chiuderà formalmente i battenti il 31 dicembre 2025.
Dal 1° gennaio 2026, infatti, entrerà in vigore la nuova fiscalità del Terzo settore, resa pienamente operativa grazie alla tanto attesa “comfort letter” inviata dalla Commissione Europea il 7 marzo 2025 (case SA.63927) e ratificata con il decreto-legge 17 giugno 2025, n. 84, pubblicato in G.U. il giorno successivo.
Ma cosa cambia davvero? E chi sarà più colpito da questa rivoluzione?
Un passaggio epocale autorizzato dall’Europa
Il lungo iter autorizzativo, previsto dall’articolo 104, comma 2, del Codice del Terzo settore (DLgs 117/2017) e dall’articolo 18 del DLgs 112/2017 per le imprese sociali, si è concluso grazie al via libera dell’UE, la oramai famosa comfort letter.
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