Cronache dal 2029: la ritenuta anche sul panino
di Gianluca Iannetti
Provincia di Varese, gennaio 2029. Ore 7.45. Il capannone è aperto, le luci accese, il caffè della macchinetta ha sempre lo stesso sapore di plastica. Per “il” Colombo, piccolo imprenditore lombardo, la giornata di lavoro comincia come tutte le altre. O quasi.
Mattina: la risma di carta
La stampante si inceppa. Carta finita. Il Colombo prende la macchina e va dal grossista: una risma di carta, sei euro e cinquanta. Chiede la fattura. Perché l’è minga che sem chi a fa i pirla.
Paga. E scopre che, oltre a pagare, deve trattenere l’1%. Sei centesimi e mezzo. Il Colombo diventa sostituto d’imposta, il cartolaio incassa meno, lo Stato incassa subito. «Ma l’è propri necessari?» borbotta il cartolaio. Il Colombo alza le spalle. Non è necessario. È il futuro.
Pausa pranzo: il panino
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