Consultazione semplificata e consulenza giuridica alla ricerca di un’identità definita: ancora correttivi di “allineamento” degli istituti
di Annalisa Cazzato
Prosegue, incessante, l’opera di attuazione della delega fiscale (legge 111 del 2023) con il cd. “terzo decreto correttivo”, emanato per affinare le disposizioni finora approvate al fine di meglio allocarle nel contesto in cui sono inserite o per rimuovere le prime distorsioni applicative emerse nella (o in vista della) loro concreta applicazione.
E’ proprio questo il caso delle modifiche, contenute nell’articolo 13 del decreto legislativo “correttivo”, alla disciplina dello Statuto dei diritti del contribuente in tema di consulenza giuridica, interpello e consultazione semplificata che, come noto, sono gli strumenti cui il legislatore della delega ha assegnato, expressis verbis, il compito di garantire un supporto dell’amministrazione finanziaria ai contribuenti nell’”interpretazione” e nell’”applicazione” della normativa tributaria.
Andando nell’ordine delle modifiche, la prima, riferita all’articolo 10-octies dello Statuto, dedicato alla Consulenza giuridica (strumento, come noto, a cd. “legittimazione limitata” in quanto riservato, almeno tendenzialmente, solo a soggetti “collettori” di una pluralità di interessi individuali), è volta a eliminare il riferimento, contenuto nell’attuale testo normativo, agli enti “privati” tra i soggetti titolati alla presentazione delle relative istanze.
Fin dall’originaria approvazione del decreto legislativo 219 del 2023, che ha per l’appunto introdotto il citato articolo 10-octies, positivizzando un istituto di “antica memoria” (cfr. circolare 99/E del 2000), il generico e ampio richiamo agli enti privati, senza alcuna limitazione in ordine alla sussistenza di un interesse di portata non strettamente individuale alla base dell’istanza, aveva sollevato il dubbio che si trattasse di un refuso normativo, salvo immaginare un’(inattesa) estensione dell’istituto della consulenza ad una serie di problematiche, riferite alla sfera strettamente personale dell’istante, che di norma trovano la loro naturale risposta nell’analogo, ma non sovrapponibile, strumento dell’interpello.
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