Concordato Preventivo Biennale: l'Agenzia delle Entrate “tira” la volata finale al MEF
di Giacomo Monti
Il percorso del Concordato Preventivo Biennale (CPB) si arricchisce, a pochi giorni dalla scadenza per l’esercizio dell’opzione per il biennio 2025-2026, di un ulteriore tassello interpretativo.
Con la circolare 9/E del 24 giugno 2025, l’Agenzia delle Entrate, nel trattare il tema delle nuove cause di esclusione e di cessazione (di cui alle lettere b-quinquies e b-sexies dell’articolo 11, comma 1, del Dlgs. 13/2024), legate all’istituzione di un legame “inscindibile” tra soci professionisti e la struttura collettiva costituita per l’esercizio dell’attività professionale, aveva indicato, come unica condizione esimente, la mancata approvazione del modello ISA.
Come riportato in più occasioni da chi scrive, l’assenza di un qualunque richiamo alle ipotesi di inapplicabilità del modello per esclusione normativa rischiava di generare un cortocircuito, caratterizzato, nel caso di STP o di STA, dall’automatica esclusione del socio professionista dalla possibilità di optare per il CPB.
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