C’è una domanda che le imprese si pongono da sempre: come misurare il contributo di un lavoratore? Con l’intelligenza artificiale la promessa è quella di risposte rapide, continue, oggettive. Ma cosa succede quando a “valutarti” non è più il tuo superiore, ma un algoritmo?
In molte aziende – e non solo multinazionali – si stanno diffondendo sistemi automatizzati per monitorare la produttività, misurare la qualità delle interazioni (es. nel customer service), analizzare le performance individuali.
Strumenti che registrano click, tempo attivo, tono di voce, emozioni. Tutto in nome dell’efficienza.
La novità dell’AI non è solo nella raccolta dei dati, ma nella capacità di interpretarli, incrociarli e trarne conclusioni in tempo reale.
E se oggi serve per valutare, domani potrà servire per selezionare, promuovere, licenziare.
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