Cessione dei contratti di leasing e imposta di registro: è davvero tornata l’alternatività?
di Piero Sanna Randaccio
Nel vasto e spesso insidioso mondo delle imposte indirette, ci sono temi che ciclicamente tornano a galla, portando con sé dubbi, incertezze applicative e, non di rado, autentici paradossi normativi. Uno di questi è certamente rappresentato dal rapporto tra Iva e imposta di registro nelle cessioni di contratti di leasing immobiliare. Un argomento solo apparentemente di nicchia, che in realtà coinvolge principi generali, prassi operative e scelte strategiche di rilevanza per operatori, professionisti e, ovviamente, per il fisco.
Il cosiddetto principio di “alternatività” tra Iva e registro rappresenta uno dei pilastri del nostro ordinamento tributario indiretto: se un’operazione è soggetta ad IVA, l’imposta di registro deve essere applicata solo in misura fissa, e viceversa. Un principio chiaro, intuitivo e – almeno sulla carta – lineare. Tuttavia, il legislatore, nel suo instancabile lavoro di cesellatura normativa, ha spesso inserito eccezioni, correzioni e “pezze” interpretative, alimentando un vero e proprio labirinto.
Emblematica, in tal senso, la vicenda dei contratti di leasing immobiliare. Per anni, la disciplina ha visto alternarsi disposizioni di segno opposto: dalla deroga introdotta nel 2013, che assoggettava a imposta proporzionale di registro le cessioni dei contratti operate dall’utilizzatore, fino alla modifica del 2016 (efficace dal 1° gennaio 2018) che invece “dovrebbe” avere sancito il ritorno al principio generale di alternatività, cancellando la deroga.
Infatti, dal 1° gennaio 2018 l’articolo 40 del Dpr 131/1986 non contempla più l’eccezione che faceva riferimento ai contratti di leasing immobiliare ceduti dall’utilizzatore. Ne consegue che, ove la cessione del contratto avvenga tra soggetti IVA, l’operazione è pienamente soggetta ad IVA e, di riflesso, la registrazione dell’atto comporta l’applicazione dell’imposta di registro in misura fissa (200 euro), con esclusione dell’imposta proporzionale.
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