Cattivi pensieri (ma non sempre) - Ribadiamo (per l’ennesima volta): che fine ha fatto il Dm attuativo dell’Ires premiale?
di Dario Deotto
Nuovamente, nei giorni scorsi, il viceministro Leo ha affermato che l’intenzione di questo Esecutivo è di fare dell’Ires premiale una misura a regime.
Peccato che della misura – a questo punto – temporanea si siano perse le tracce.
Abbiamo definito già altre volte la previsione dell’Ires premiale – introdotta dalla legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024, articolo 1, commi da 436 a 444) – una piccola “salvezza” dell’umano dall’incontrastato dominio della tecnica (e, come tale, il provvedimento è da lodare). La misura agevola gli investimenti 4.0 e 5.0, in presenza di determinati presupposti (in particolare, accantonamento di utili 2024 e presenza di utile 2023), all’ulteriore condizione che non si realizzi una contrazione delle unite lavorative, come da chi scrive in più occasioni auspicato. Anche se occorre rilevare che l’intervento è stato appesantito da tutta una serie di “orpelli”, dettati presumibilmente dalle solite esigenze di cassa, tra cui l’ulteriore “requisito” che occorre effettuare almeno un’assunzione di un lavoratore a tempo indeterminato.
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