Cattivi pensieri (ma non sempre) - Per favore, non riproponetelo più (il concordato preventivo biennale)
di Dario Deotto
Non ci interessa riportare che “l’avevamo detto” (più volte).
Davvero.
Abbiamo ora solo l’auspicio – dopo che si sono registrate “misere” 55 mila adesioni (scarse) per l’edizione 2025/26 – che non se ne parli più. Che, quindi, i “registi” di quella che si può definire una delle certamente non felici pagine del diritto tributario italico degli ultimi anni (ce ne sono comunque tante), ne prendano atto e non ripropongano più il concordato preventivo.
Avendo un’ulteriore accortezza: quella di non ribadire che, comunque, sono emersi “dal nero dell’evasione” (per citare il titolo di un quotidiano economico) una serie di soggetti che hanno così migliorato la loro “votazione Isa”. Questo perché poggiare un’operazione così imponente come è stata quella del concordato sui valori Isa significa:
non conoscere l’estrema “malleabilità” di quest’ultimi;
avere costruito tutta l’operazione su basi traballanti, a dir poco.
Il tutto ricordando che nel tempo ci sono già stati vari tentativi di applicazione del concordato preventivo, che però sono, praticamente tutti, di fatto naufragati.
Il primo (tentativo) si è avuto con il DdL delega C-2144 approvato il 20/12/2001, che prevedeva, nel più ampio ambito della riforma del sistema tributario di allora, l’”introduzione del concordato triennale preventivo per l’imposizione sul reddito d’impresa e di lavoro autonomo” (anche se c’era già stata un’ipotesi normativa di concordato preventivo nel 1994 riservata alle attività imprenditoriali svolte in piccoli comuni montani – articolo 16 della L. 97/1994).
Nella pendenza della discussione del DdL venne tuttavia introdotto - con l’articolo 6 della L. 289/2002 - il concordato preventivo triennale “per i titolari di reddito d’impresa e di lavoro soggetti … con ricavi o compensi fino a cinque milioni di euro”. L’articolo 6 della L. 289/2002 non ha avuto però attuazione perché si è giunti alla legge delega (L. 80/2003) che prevedeva all’articolo 3 l’istituzione del concordato preventivo triennale … “anche in funzione del potenziamento degli studi di settore”.
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