Cattivi pensieri (ma non sempre) - Il concordato preventivo copre davvero tutto, anche le rettifiche su plusvalenze e sopravvenienze?
di Dario Deotto
La riproposizione del regime di ravvedimento “in tandem” con il concordato biennale (ora, quello 2025/2026) porta a fare qualche considerazione sulle coperture offerte da entrambi gli istituti.
Sia il concordato preventivo che il regime di ravvedimento determinano la preclusione, per l’amministrazione finanziaria, di effettuare gli accertamenti analitici, analitici-induttivi e induttivi “puri” di cui all’articolo 39 del Dpr 600/1973 nonché le rettifiche analitiche induttive IVA.
Si tratta senz’altro di una buona copertura, inserita nel tempo per incentivare l’appeal del concordato, che fa sì che il contribuente consideri l’adesione soprattutto per il passato (abbinando il regime di ravvedimento), in barba ai tanti proclami sul cambio di paradigma verso una definizione ex ante, come si è già avuto modo di riportare.
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